MISSIONE: EERIE MOLD

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  1. pearloflight
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    Max Meyer
    Detective/Mercenaria

    You wear a mask for so long, you forget who you were beneath it


    Sì, forse era una novità quella di scegliere parole più sincere nei confronti di un ragazzino che chiunque avrebbe dato per spacciato: non le era mai piaciuto allontanarsi tanto dalla città, per quanto odiasse Bay City e la falsità di chi ci viveva. Lì, tra gli scarti della società, non c'erano altro che rovine, disperati, e segreti che nessuno avrebbe voluto scoprire.
    Tranne lei, che mentre annuiva al biondino e iniziava a seguirlo silenziosamente tra le ombre della notte, ricordava come cercare di smascherare le attività e i segreti della Vault Tec l'avesse rovinata. Invece era ancora lì, testarda come un mulo, a controllare lucidamente il proprio battito cardiaco accelerato dall'adrenalina e dalla suspance del momento. Per la prima volta dopo tanto tempo stava svolgendo il suo lavoro per sé stessa, non per gli sporchi comodi di altri.
    Segue la figura snella e rapida del giovane wreck cercando di mantenere lo stesso passo svelto e silenzioso, sfruttando gli stessi punti d'ombra e ripari per nascondersi da possibili occhi indiscreti o pericolosi.
    La zona era stranamente tranquilla: si aspettava più complicazioni, e invece tutto taceva; forse era un bene, avrebbe potuto sfruttare quel momento per trovare il modo di entrare nel Vault.
    Scegliendo di dar retta a Reggie non si era chiesta cosa ne sarebbe stato di lei se le cose si fossero messe male. Era stata impulsiva nel prendere quella decisione, e solo ora stava iniziando a rendersene conto, ma la concentrazione del momento, la rapidità con cui doveva muoversi, l'aiutavano a mettere a tacere quei dubbi.
    Tra un nascondiglio e l'altro, appostata nell'ombra, cercò di capire cosa stesse succedendo lì attorno e perché tutto fosse così innaturalmente normale, cercando nei dintorni delle tracce o in lontananza segni che stesse succedendo qualcosa di atipico, sfruttando il vantaggio di essere nascosta e di potersi concedere qualche occhiata in giro.
    Confidò nelle biomodifiche che si era concessa negli ultimi tempi e nel fatto che l'avrebbero sicuramente aiutata nell'arrivare alla meta senza problemi: il chip che le permetteva di avere riflessi più pronti la faceva sentire sicura dei propri movimenti, e il personal trainer era un ottimo allenato per essere scattante nei movimenti. Quelle due chicche le avevano evitato diversi problemi e pallottole addosso durante qualcuno dei suoi lavori, per cui ogni volta ce ne fosse bisogno cercava di sfruttarle al meglio.
    "Cos'è tutta questa tranquillità? Non è normale, vero?" avrebbe domandato al ragazzino sottovoce non appena avessero avuto un attimo di tregua in sicurezza.
    Ovviamente non era normale, ma non le restava che guardarsi un'ultima volta alle spalle per essere certa di non avere nessuno alle calcagna, fare un respiro profondo e abbassarsi per infilarsi, minuta e silenziosa, nell'ingresso quasi invisibile di quel vicolo immerso nell'oscurità, gli occhi ben aperti, il respiro quasi trattenuto e la mano pronta ad estrarre la pistola, se avesse dovuto farlo.



    code made by zachary, copia e t'ammazzo©


    Biomodifiche
    - Chip Riflessi
    - Personal Trainer
    Impianti
    /
    Bodyfax
    /
    Equip
    - Interfaccia Ottico Neurale
    -Gun IGT
    - Senso del combattimento
    Malus
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15 replies since 25/11/2018, 20:33   557 views
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