MISSIONE: EERIE MOLD

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  1. Unknown Artificial Intelligence
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    Reggie è un tipo strano.
    Chiunque sia un veterano dei bassifondi di Bay City lo conosce, chiunque abbia bisogno di un favore, di una dritta, di una direzione da intraprendere, può trovare conforto nel caro zio Reggie. Lo si trova agli angoli delle strade, discendendo nella città vecchia, nella penombra di un locale maleodorante, accasciato come morto su un divano, strafatto di Psycho e avvolto in una densa nebbia fumante di droghe. Lì, immerso nella luce violetta di neon ormai quasi spenti, con la pupilla lievemente rigirata all'indietro, sepolta in un trip senza alcun ritorno, la figura di questo omuncolo può risultare quasi pietosa.
    Ma Reggie sa.
    Reggie sa tutto.
    Chiunque sia un veterano dei bassifondi di Bay City sa che per avere una qualsiasi informazione affidabile bisogna rivolgersi a lui e, settimanalmente, Reggie sa fornire dei succosi piatti nel suo menù di informazioni. E diamine, è il momento della portata principale.

    «Mah amico, cosa vuoi che ti dica...qualche lavoretto c'è, ma sai, nessuna informazione è gratis»
    L'alone di fumo di sigaretta azzurrognolo si propaga, nascondendo parzialmente il ghigno tossico sulle sue labbra mentre controlla il palmare. Il segnale di carico dei bitcoin annuncia il motivo della sua felicità.
    «Ok amico, ti dico tutto, ho un amico di un mio amico che lavora per mio cugino, non so se mi spiego, e mio cugino lavora insieme ad un gruppo che fa pulizia al confine città. Ora, è un lavoretto di merda, per di più illegale, ma sai, li lasciano fare, e qualche volta spunta qualcosa di interessante dalle macerie, mi spiego no?»
    Parla in modo concitato, mentre si riassesta sulla sedia, tirando su la manica del braccio sinistro. E' butterato, distrutto da innumerevoli fori, ma lui non sembra avvedersene. Regge stretta la sigaretta all'angolo sinistro della bocca, schermando i suoi brillanti occhi azzurri oltre una coltre di fumo azzurrino.
    «Settimana scorsa, questo amico di un amico torna dalla zona del Vault,, trova devianti, trova materiali e per poco non si fa ammazzare dalle guardie del vault. Mio cugino lo vede strano ma ognuno si fa un po' i cazzi suoi in gruppi del genere, campi meglio, non serve prendersi molti rischi»
    Lega stretto il laccio emostatico intorno al bicipite, bloccando l'arteria brachiale.
    «La sera va al bordello, sai, per farsi una scopata, ma non è difficile che un maschio ci parli un poco con le troie dopo aver finito, e da chi va questo? Da Vayne! Cioè ci pensi? Troppo facile, e questo le racconta che pensa di mettersi in proprio, di fare un colpaccio, perchè le guardie del Vault non sono più semplici scienziati ma tizi con armi grosse, addestrati, con tute da scienziato del cazzo. Dal Vault non si sente più un cazzo, comunicazioni cifrate no, quindi fa due più due e dice che qualsiasi cosa ci sia sotto vale tanto e frutta soldi, così no, tira la fregatura a mio cugino e si prende i soldi»
    Estrae la siringa, è lunga, dall'ago molto spesso. Vederlo penetrare all'interno della pelle da un brivido, non tanto per l'atto in sè, ma per la naturalezza con il quale lo esegue. Reggie tira un sospiro di sollievo.
    «Ora, non sento mio cugino da qualche giorno, e neanche questo tizio, ma se fosse uscito dal Vault qualcosa lo saprei perciò il premio è ancora in palio.»
    I suoi occhi azzurri, spiritati dallo psycho, si fissano su di te.
    «Nel caso, se vai a cercarlo, fammi un saluto quando esci. Ma non andare a parlare con le troie, qui in giro sono tutte amiche di mio cugino e sai come sono fatte, le troie dico, hanno sempre un coltello nascosto dove non batte il sole»
    Una notizia del genere, beh, può fare il giro del mondo.

    Sincronismo. La tendenza di diversi fattori, apparentemente senza legame alcuno, a convergere nello stesso medesimo momento allo stesso medesimo risultato. Quel sincronismo che ci porta al distretto di polizia di Bay City, in un ufficio regolare, privo di suppellettili non necessari, adeguato al design della modernissima città e così disperatamente fuori contesto rispetto all'attitudine del luogo e di chi lo abita..
    «Douglas, l'androide»
    L'interno dell'ufficio puzza. La cera che usano tiene i pavimenti lucidi e riflettenti, ma puzza, puzza da morire.
    «Ricordi, l'androide uscito dal Vault, quel gran casino che ne è uscito e tutta quella merda su questa zona del distretto»
    L'uomo osserva le sue carte, dopodichè si avvicina alla finestra, spingendo qualche pulsante e lasciando che il filtro dell'aria si attivasse. Prende una sigaretta da un pacchetto, una di quelle che vendono in quei giorni, con quell'odore così denso di marcio e radioattività da spingerti a chiederti se uccideranno prima i tuoi polmoni o il resto delle tue cellule cerebrali.
    «Lo abbiamo analizzato, tutto apposto, tutto bene, niente di niente. Sano come un fottuto pesce, certo. Se vali la metà di quello che credo tu valga la prima domanda nella tua testa sarà "che cazzo ci faccio allora qui", se vali esattamente quanto credo tu valga allora lo sai già»
    L'uomo accende la sigaretta. E' un tuo superiore, uno che non vedi da molto tempo, all'interno del distretto, sempre affidabile quando si ha bisogno di una sana strigliata. Un ometto ormai troppo vecchio per fare il lavoro che fa, ma dall'occhio sempre incredibilmente acuto.
    «Shepard l'ha intervistato. Puoi parlare con lei se non ci credi, con lui... beh con lui non ci parli più, visto che si è...»
    Allunga due dita in avanti, quelle che reggono l'accendino, mentre aspira una grande boccata di fumo.
    «"Suicidato"»
    Abbassa gli occhi, sbuffando una nuvoletta di fumo
    «Stronzate, non ti suicidi così, non nella stessa maniera. L'interferenza è arrivata esternamente e mi ci gioco entrambi i miei coglioni bionici che era voluta e mirata. Esecuzione da remoto, come ai vecchi tempi della mala, solo in via telematica.»
    Sul suo volto si dipinge un'espressione rabbiosa, stizzita quasi, stringe la sigaretta tra i denti quasi incidendo un solco su di essa.
    «Quel povero cane è stato ammazzato, al 100% per quello che ha visto. Gesù Cristo questo posto cambia ma noi siamo sempre gli stessi, e se c'è qualcosa nel Vault non vogliono che la troviamo. Ma non è un mio problema questo, fanculo, si ammazzino tra loro. No, questo non è un mio problema, è tuo.»
    Si volta, buttando a terra la sigaretta e spegnendola con il piede, riprendendo posto.
    «Il problema è che Shepard ha deciso di indagare, e le serve aiuto, in qualche modo. Va con lei, mantieniti sul sicuro, non lasciarci le penne e non permettere che ce le lasci lei. Ha parlato lei con l'androide quindi è molto probabile che vogliano farla fuori alla stessa maniera. C'è qualcosa sotto, e puzza da morire, peggio di questa cera del cazzo»


    E' sera. La struttura del Vault si erge, come di solito, quasi all'interno del perimetro cittadino, incastonata in macerie della città vecchia. I cumuli si ergono scomposti dalla vostra posizione, e tra loro si muovono, placidi, un numero imprecisato di uomini in tuta antiradiazioni. Intorno al Vault stesso, il terreno, eccettuato per la struttura intorno alla porta, è spianato per un raggio di 10 metri. Gli uomini non si allontanano più di 50 metri dalla struttura del Vault, a gruppi di tre o due camminano nelle varie direzioni, nella pallida imitazione di scienziati, traditi forse dai pesanti fucili che portano in braccio o sulle spalle. Di fronte alla porta del Vault, invece, due guardie in armatura pesante sorvegliano l'ingresso. Nessuno, nè i barboni, nè altri wreck, viene importunato dalla loro presenza, tutto sembra perfettamente normale.
    Basta uno sguardo per notare quanto i barboni stessi si tengano alla larga dalla zona del Vault, quanto timore ci sia nelle loro vene. La situazione è particolarmente tesa, molto più di quanto si voglia far notare. Alcuni wreck, indipendenti, girano intorno alla struttura, e nonostante ciò, se una persona si fermasse a osservare il paesaggio per più di una ventina di minuti, non vedrebbe lo stesso wreck passare due volte.
    Chissà, qualcuno, in quella piana, potrebbe conoscere un modo per avvicinarsi senza diventare un target.


    Ok ragazzi, nota OFF.
    Potete entrare alla quest entro 4 giorni da questo post. Insieme al vostro post mi dichiarate l'equipaggiamento che avete in off e cosa riportate.
    Per i Mercenari e gli indipendenti, il vostro start è Reggie. Potete giostrare e giustificare i vostri ragionamenti in merito alla soffiata come meglio volete, in maniera da rendere avvincente il vostro ingresso in quest (il dialogo con Reggie potete tranquillamente usarlo come base per descrivere la vostra personale versione dello stesso, assumendo che vi dica più o meno quelle cose).
    Per i detective della polizia e i blade runner, invece, il vostro start è rappresentato dall'uomo al distretto, e anche qui, come sopra, rimaneggiate e divertitevi.
    All'ingresso sarete in una zona SAFE, ad almeno 200 metri di raggio dal Vault, ovvero dove non siete un target. Potrete entrare dalla città o dalle macerie, scegliendo uno dei quattro punti cardinali di avvicinamento. All'inizio le informazioni che avete sono poche, ma già dal primo post, gli esiti potranno delineare il vostro path, perciò non vi preoccupate, basta guardarsi un po' in giro e, perchè no, sempre meglio chiedere quando non si è sicuri.
    Per il momento un ingresso molto Easy.
    Welcome on game Player, Have Fun

    Link al codice per l'inventario: #entry435792552

    Edited by Data. - 25/11/2018, 22:31
     
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  2. Data.
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    Sydney Locke
    Blade runner
    inserisci qui una citazione che ti piace
    Il dipartimento di polizia aveva deciso che per l’occasione Shepard avrebbe avuto una scorta mista. Sarebbe stato più facile convincere Syd a lanciarsi dall’ultimo piano di un grattacielo senza paracadute, piuttosto che farle andare a genio l’idea di lavorare fianco a fianco con un androide. Il che la rendeva di fatti la peggiore scelta possibile per quel compito, eppure il vecchio Eddie, a capo dell’unità dei Blade Runner ormai da tanti anni quanti erano i chili accumulati sul suo culo floscio, gli aveva fatto capire senza troppi fronzoli che doveva fare quello che cazzo diceva lui. Non è che poi c’erano molte alternative se voleva mantenere il posto e, soprattutto, lo stipendio. D’altronde per cacciare androidi era solo morta due volte. Ma per lei era diventata una questione personale, un'avversione istintiva contro la casta di uomini di plastica in generale. Scosse la testa sovrappensiero mentre si dirigeva nel punto prestabilito dalla dotteressa Shepard. Si erano incontrati all’ingresso della Wallace Corp. La donna, che a dire di Eddie rischiava seriamente le penne a ficcanasare in quel frangente di eventi non aveva l’aria di essere una che “lavora sul campo”, a vederla sembrava più un tipo da ufficio e ambienti eleganti, qualcuno da secondo, o anche terzo livello, tutto dipendeva da che ruolo effettivamente rivestisse nella corporazione. «Syd Locke, agente 749C, unità Blade Runner» esordì impostando la voce su una tonalità marziale, «Sono stata assegnata al caso per proteggerla da eventuali replicanti ostili». Non si risparmiò di lanciare un’occhiata di sfida all’androide che aveva di fianco, non sapeva se fosse capace di intuire il linguaggio non verbale, ma l’eloquenza di quel “ti tengo sott’occhio” era lampante persino per un cieco. Tuttavia si premurò di specificare un altro dettaglio della missione affidatale «Sono qui anche in veste di supervisore dell’attività del replicante a cui la polizia ha affidato la sua protezione personale» giusto per essere chiari, era una scelta di cui non riusciva a capacitarsi perché non avrebbe affidato ad un replicante nemmeno la sicurezza del suo pesce rosso artificiale. Dopo quello scambio di convenevoli si erano incamminati e in quel momento, secondo le indicazioni della dottoressa, si trovavano vicini al luogo della fuga di R. Douglas dal laboratorio sotterraneo, o almeno quelle erano le informazioni sul caso rilasciate dalla Wallace Corp. Si osservò intorno facendo segno al gruppo di fermarsi, il suo sesto senso più una certa familiarità con zone “calde” come quelle le fece intuire che non erano gli unici a voler esaminare l’ingresso abbandonato del vecchio Vault. Si trattava di poco più di un rudere di un paio di secoli prima, praticamente un monumento lasciato dalla terza guerra mondiale, eppure a giudicare dai movimenti nei dintorni c’era più di una persona decisa ad avvicinarsi quella sera. «Aspettate qui» tagliò corto rivolgendosi prima alla Shepard e poi al replicante su cui si soffermò qualche istante di più «Tu non fare cose… da androide, alla gente qui non piacciono quelli come te, fatti gli affari tuoi e non parlare con nessuno, che se ti riporto al dipartimento ammaccato mi fanno anche pagare i danni». Sarebbe stato il colmo. Si mosse nell’ombra della zona, allontanandosi dai due perché per quanto possibile nessuno sapesse che fosse arrivata con la testa di latta e Doroty dal Kansas. Cercò con lo sguardo un barbone, o il brutto ceffo di passaggio con l’aria più avida possibile. Avrebbe tentato con le buone maniere e qualche bitcoin di scoprire come funzionassero le cose da quelle parti. Una volta individuato il suo obiettivo gli si sarebbe avvicinato con circospezione e le mani nelle tasche, lì dove aveva sia la pistola che il suo telefono oled con connessione dna. «Hey, ho bisogno di qualche informazione su quel vecchio Vault che c’è qui vicino lo indicò con un cenno della testa continuando ad osservarsi intorno, pronta a tirare fuori le maniere forti o alternativamente a darsela a gambe in base alla situazione. «Perché mi sembra che ci sia fin troppo silenzio da queste parti, non so se mi spiego. C’è qualcosa sotto che non so?».
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  3. pearloflight
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    Max Meyer
    Detective/Mercenaria

    You wear a mask for so long, you forget who you were beneath it
    Due anni prima si era ripromessa che non avrebbe più ficcato il naso in affari che non la riguardavano, soprattutto se si trattava di affari dai quali persino la BCPD si nascondeva, preferendo la corruzione e il menefreghismo alla giustizia. Si era ripromessa di chiudere gli occhi davanti a certe mostruosità come facevano tutti gli altr. Ogni sera, ogni dannata sera, prima di chiudere gli occhi, inspirava a fondo e si ripeteva come un mantra che da certe cose era meglio tenersi alla larga, che si era rovinata la vita da sola - o quasi - quando si era intestardita nel voler smascherare certe attività della Vault Tec. In quel mondo schifoso erano i potenti, quelli senza coscienza e con l'animo sporco, che comandavano e lei non era nessuno per fermare il corso della vita, così scontato da portare l'uomo a perdere l'umanità stessa, pur di ottenere sempre di più.
    Eppure si era ritrovata seduta allo stesso tavolo di Reggie un paio di giorni prima, a osservare il modo placido con cui si calava certe sostanze direttamente nelle vene, lo sguardo strafatto illuminato solo dalle luci a neon violette e cupe; si era ritrovata a cadere nel suo tranello, a lasciarsi fuorviare da informazioni per le quali non avrebbe dovuto provare interesse, a insistere su un argomento riguardo al quale aveva promesso a sé stessa non avrebbe più voluto interessarsi.
    E invece aveva condiviso più di due sigarette con Reggie, aveva ascoltato con troppa attenzione il suo racconto concitato e confusionario, non aveva dormito per una notte intera e poi dopo neanche quarantott'ore eccola ad aggirarsi tra le macerie di quello che una volta doveva essere un quartiere come un altro e che invece ora era solamente un ammasso di rovine, brutta gente e segreti che tutti fingevano di non vedere e di non voler conoscere.

    "Ma che cazzo sto facendo?" mormorò a denti stretti, la mano posata sulla fondina agganciata alla cintura, un modo sciocco per rassicurare sé stessa davanti all'enorme cazzata che stava per compiere. Certo, era ancora in tempo a girare i tacchi e tornarsene miseramente a casa, ma avrebbe davvero avuto senso? Si era praticamente presa per il culo per due anni, mentendo a sé stessa senza impegnarsi nemmeno troppo.
    Non era lì per i soldi che avrebbe potuto guadagnare da quel "lavoretto", che aveva tanto più il sentore di suicidio a giudicare dalla mole e dall'equipaggiamento delle guardie che aveva visto ronzare attorno all'ingresso del Vault. Era lì per portare avanti la missione che si era prefissata quando ancora lavorava nella polizia e ancora credeva si potesse fare giustizia in quel mondo perverso. Ora non credeva più nella giustizia, ma almeno avrebbe potuto riscattarsi, smetterla di lasciarsi tormentare da quella questione in sospeso che le era costata praticamente tutto: per la sua testardaggine aveva perso tutto, e ora che non aveva nulla da perdere eccola, testarda, a riprovarci.
    Magari la pista che le aveva fornito Reggie non avrebbe portato a nulla, magari sì.
    Si guardò attorno, prendendosi ancora qualche minuto per studiare l'area mentre si aggirava furtiva e silenziosa tra le brutte facce - più che altro poveracci - che incrociava qua e là, intenti a rovistare tra le macerie o ad affrettarsi verso la baracca che potevano chiamare casa. Cercò di studiare i percorsi che avrebbero potuto permetterle di avvicinarsi il più possibile al Vault senza farsi vedere, magari sfruttando punti in ombra, pezzi di strutture che avrebbe potuto usare come copertura. Studiò anche i volti dei wreck runner, e alla fine si decise ad avvicinarsi a un ragazzetto sporco intento a smanettare con qualcosa di palesemente non funzionante.
    In passato aveva già provato a chiedere informazione a quella gentaglia, e talvolta era riuscita a tirarne fuori qualcosa di buono: sperò di essere fortunata ancora una volta.
    "Hey" lo chiamò, incrociando le braccia sul petto per darsi un'aria più autoritaria, cercando di smorzare l'aspetto poco intimidatorio che la sua sfortunata corporatura - minuta e dolce - le dava. Era vestita interamente di nero, con un maglioncino infilato in dei jeans a vita alta, a loro volta soffocati negli anfibi tattici, e un giacchetto di pelle.
    "Scommetto che sai un sacco di cose tu, se hai da guadagnarci" mormorò, piegando il capo verso destra e indicando leggermente la direzione del Vault.
    "Mi hanno detto che c'è gente che entra lì e non esce, l'hai mica notato anche tu?" chiese con noncuranza, guardandosi attorno ancora una volta: se per caso incrociasse con lo sguardo le figure degli altri interessati allo stesso Vault, forse si accorgerebbe del fatto che non appartengano a quel luogo.
    "Eppure ci sono due tizi armati all'ingresso, e se c'è gente che non esce da lì, è gente che in qualche modo ci è entrata..." Lasciò intendere che avrebbe voluto avere un riscontro dal ragazzetto, per cui alzò leggermente le sopracciglia, come a esortarlo a interagire con lei.



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  4. •Deku
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    R. Connor
    Replicante
    Che cosa mi dici di te? Hai aspetto umano. Hai voce umana. Ma che cosa sei veramente?
    Rimbombava il tintinnio di una moneta che scivolava tra le sue dita con estrema facilità. Quel piccolo disco argentato, soggetto al caso e schiavo di decisioni altrui, camminava su un destino simile al suo, il quale, però, lasciava agli uomini il senso delle sue azioni.

    “Il tuo compito sarà quello di proteggere Jane Shepard e di indagare sul caso riguardante il replicante "Douglas"”.

    Queste erano le parole che risuonavano nella sua testa come un ordine imperativo da cui non poteva slegarsi.
    La moneta fece il suo ultimo giro tra le nocche gelide prima di fermarsi all'udire del suono acustico dell’ascensore che si aprì investendo l’androide del caos generato dalla folla presente al piano terra dell’azienda più famosa di Bay City, la Wallace Corporation.
    Connor uscì dall'ascensore e si incamminò, con la sua classica andatura tranquilla caratterizzata da una postura perfettamente dritta, verso il suo obbiettivo, verso quella figura femminile che appariva cosi nitida ai suoi occhi nonostante fosse letteralmente immersa dal via vai di persone che entrava e usciva dall'azienda.
    Raggiunse la donna, si fermò dietro di lei e, piegando leggermente la testa da un lato nel tentativo di stabilire un contatto visivo con l'umana, disse semplicemente per attirare a se la sua attenzione: "Buonasera signorina Shepard". Si fermò a sorriderle e aggiunse: "Il mio nome è Connor. Mi hanno affidato il compito di proteggerla e di aiutarla nelle indagini del caso riguardanti il replicante "Douglas"".
    Fissò,per qualche istante impercettibile, il volto della programmatrice così da poter visionare nuovamente le caratteristiche generali della donna. Esatto, nuovamente. Ovviamente Connor si era ampiamente informato su tutto ciò che rientrava nel caso che gli era stato affidato.

    Jane Audrey Shepard, nata nella cintura degli asteroidi il 4 luglio 2525, è una programmatrice della Wallace Corporation. Uscita con il massimo dei voti dall'università, fu assunta immediatamente dall'azienda.

    "Se me lo permette, le faccio strada verso l'uscita."

    Concluse iniziando a dirigersi verso l'esterno dove, tra l'altro, i due avrebbero dovuto incontrare un'altra persona.

    "Syd Locke, agente 749C, unità Blade Runner. Sono stata assegnata al caso per proteggerla da eventuali replicanti ostili"

    Sydney Locke è nata il 17 maggio 2490 a Bay city, Fu coinvolta nel caso "R. Daniel" dove quest'ultimo, replicante della famiglia Locke, uccise Maximillian Locke, il padre di Sydney. La donna entrò nella Blade Runner Unit all'età di 16 anni.

    La revisione dei dati riguardanti Sydney fu interrotta dall'occhiataccia che la giovane donna gli rivolse.

    "Sono qui anche in veste di supervisore dell’attività del replicante a cui la polizia ha affidato la sua protezione personale"

    Era giustificabile l'odio che probabilmente provava Sydney verso i replicanti ma, nonostante ciò, Connor avrebbe comunque provato a stabilire un rapporto amichevole con la giovane per facilitare lo svolgimento delle indagini.

    "E' un piacere conoscerla. Il mio nome è Connor, replicante RK800 destinato al supporto delle forze dell'ordine di Bay City."

    Terminate le presentazioni, il trio non esitò nemmeno un istante a dirigersi verso il luogo prestabilito.
    Si trovavano vicino ad un vecchio Vault risalente all'epoca precedente alla terza guerra mondiale dove, secondo le informazioni raccolte da Connor, venivano studiati determinati gas nocivi. Qui, quasi immediatamente, la blade runner ordinò di fermarsi.

    "Tu non fare cose… da androide, alla gente qui non piacciono quelli come te, fatti gli affari tuoi e non parlare con nessuno, che se ti riporto al dipartimento ammaccato mi fanno anche pagare i danni"

    Connor non seguì l'ordine di Sydney essendo che la richiesta della donna andava contro le sue istruzioni base. Il suo compito era anche quello di indagare sul caso e, di conseguenza, non poteva rimanere immobile. Gli era stato imposto di fornire un adeguato aiuto, di sfruttare ogni sua singola abilità per risolvere il caso il prima possibile. Così, una volta che Sydney si era allontanata, Connor non esitò nemmeno un secondo ad avvicinarsi al vault rimanendo, però, sempre a debita distanza. Avviò il suo programma di analisi ambientale alla ricerca di eventuali prove o dati di qualsiasi genere per provare anche solo a ricostruire, attraverso un software di simulazione fisica, la fuga del deviante.
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    Chiedo scusa per il ritardo x.x Devo dire che ho fatto un sacco fatica a scrivere questo post e.e Sono un bel po' arrugginita. Nulla, spero vada bene x.x Chiedo scusa se verso l'ultima parte magari sono stata poco dettagliata x.x Purtroppo son molto stanca e, come ho già detto, un po' arrugginita.
     
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  5. Jane Shepard
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    Jane Shepard

    ◆ 25 years ◆ human ◆ single
    ◆programmer ◆ III level
    ◆ etero ◆ 175 bitcoin

    Non esiste il tradito, il traditore, il giusto e l’empio, esiste l’amore finché dura e la città finché non crolla.

    Dopo interminabili attese in linea e continui rimpalli da parte della polizia Jane ci era riuscita, era riuscita ad ottenere il permesso legale di indagare sul Voult dove, apparentemente, Douglas aveva detto di provenire. Nonostante avesse lavato la giacca più di una volta non era riuscita a smacchiarla completamente dal denso sangue blu dell'androide, ogni volta che posava gli occhi su quegli aloni scuri ripercorreva mentalmente quei secondi ancora così vividi nella sua memoria che le sembrava che il tutto fosse accaduto poche ore prima. Non sapeva se sentirsi felice o terrorizzata dalla notizia, via mail le erano state inviate le specifiche della "missione" la quale prevedeva una doppia scorta, Jane fece una smorfia, sperava di poter entrare nel Voult inventandosi qualcosa come un pass identificativo contraffatto, o insomma, qualcosa più da "spia" che da principessa con la guardia reale al seguito. Sospirò, in fondo se la polizia aveva predisposto in tal modo probabilmente era perchè teneva alla propria sicurezza, ovviamente sarebbe stata l'unica rappresentate della Wallace presente, il piccolo omuncolo che aveva fatto ricerca insieme a lei non aveva un briciolo di spina dorsale, non si stupì quando sul più bello si chiamò fuori.

    In ufficio nessuno sapeva l'incarico che Jane era riuscita ad ottenere, passò la giornata a svolgere incarichi di livello 3 per non occupare troppo la testa, non si sentiva concentrata sul lavoro e non desiderava certo combinare qualche casino proprio quel giorno, quieta quieta consumò il suo pranzo, se così poteva essere definito, e si mise la giacca per dirigersi verso l'uscita dove l'avrebbe prelevata un agente. Nell'androne del palazzo fu, però, intercettata da una figura maschile che le si parò davanti all'improvviso facendola sobbalzare. Jane maledì mentalmente il replicante che sembrava essere sbucato dal nulla ma non potè far altro che rispondergli a sua volta con il sorriso sulle labbra: "Oh, perfetto. Molto piacere Connor - disse la donna guardandosi intorno, nessuno sembrava essere interessato a quella conversazione fortunatamente. - Si, sarebbe meglio andare." gli rispose poi sollevata dall'affermazione del replicante. Lo seguì verso l'esterno dove li aspettava il secondo agente di polizia: una donna, rude, mingherlina, appena aprì bocca mise immediatamente le cose in chiaro, era quel tipo di poliziotto che voleva fare il leader ma non sembrava avere il carisma necessario per poter effettivamente ricoprire quel ruolo. Sul viso di Jane spuntò un sorrisetto, su Fahrenheit ne aveva visto così tanti come lei, tutti così pieni di sè da rifiutare qualsiasi tipo di aiuto e/o interferenza. "E' un piacere conoscerla agente Locke, immagino dovrò farvi strada verso la nostra destinazione..." Non lasciò che lei le rispondesse, iniziò a dirigersi verso il Voult, in fondo, chi l'aveva deciso che non poteva prendere nessun tipo di iniziativa?

    Giunti a poca distanza dal Voult l'agente Locke intimò loro di fermarsi mentre lei, probabilmente, avrebbe chiesto in giro qualche informazione, non le sembrò una mossa astuta, la gente del primo livello diffidava dalla polizia e una con i modi della Locke non avrebbe cavato un ragno dal buco con le cattive; nel giro di pochi secondi anche Connor si allontanò avvicinandosi al Voult lasciando Jane senza "scorta". Dal momento che non si sentiva più controllata a vista iniziò a frugare nella sua tracolla, sapeva che qualche piccolo congegno tecnologico le sarebbe tornato utile quindi tirò fuori il suo piccolo drone che aveva finito di caricare la sera prima. Lo lasciò a terra quindi iniziò a impartirgli comandi tramite il suo factotum, il drone si librò in volo. La sua piccola microcamera doveva mostrare a Jane più da vicino cosa stava succedendo, quante guardie ci fossero, quante entrate e se, effettivamente, lavorava qualche scienziato o se era diventato una base militare per delinquenti d'alto borgo. Nonostante le sue piccole misure tenne il Dragonfly a debita distanza, non voleva certo che la individuassero. Fortunatamente quella zona non era conosciuta per essere popolata e la ragazza non avrebbe dato troppo nell'occhio anche se fosse rimasta per qualche minuto con gli occhi incollato allo schermo olografico al suo polso.

    ◆ codice role Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT



    Biomodifiche
    None
    Impianti
    None
    Bodyfax
    none
    Equipaggiamento
    Factotum ordinario
    DragonFly Drone - 36h di autonomia
    Experimental Software B - "Educa la tua IA"
    Malus
    None


    Sisi, lo so non mangiatemi, sono lenta. :heart4: :heart4:
     
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  6. Unknown Artificial Intelligence
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    Cominciamo con gli esitoni.

    Sydney Locke BP 14
    Il primo livello ha sempre avuto quell'atmosfera, non è vero? Il puzzo nauseabondo di immondizia, di componenti chimiche esposte troppo a lungo al calore del cielo radioattivo, ristagnante a causa dell'aria della sera. Le luci della città illuminano il posto, come una luna artificiale, troppo intensa e al tempo stesso troppo distante perchè riesca a trasmettere più che un alone bluastro sulle montagne di immondizia. Il rumore della città, le sirene, il suono delle eliche dei droni che costeggiano il muro di cinta, tutto sembra ovattato e lontano dalla tua posizione, tutto si immerge nella sera di un mondo troppo lontano e distante, nel tempo, perchè abbia una vera e propria anima.
    L'agente shepard e l'agente Connor, il replicante, sono già sul posto, pronti a cominciare la missione, sorprendentemente ottimisti su questa, a dispetto dell'atmosfera dell'ambiente. Ciononostante, il tuo carattere ferreo ti permette di far fronte all'atmosfera stessa e ai fluidi che porta con sè.
    Una breve presentazione, nulla di più, questo ti separa dai primi, attenti, passi che muovi all''interno dell'area, osservandoti intorno (CD:13). Intorno a te si estende la piana che separa Bay city dalle sterminate wastelands, di fronte, i cumuli di macerie si ammassano a ridosso di una costruzione ad anello, una rimanenza della vecchia autostrada di ingresso alla città, che con i suoi alti pilastri scaglia lunghissime ombre sull'intera area. Nelle immediate vicinanze, un grosso cumulo adombra la zona di fronte a te, chiudendo a destra la prima parete che delimita il corridoio naturale che porta all'ingresso del vault.
    Sulla tua sinistra, invece, si aprono svariati corridoi naturali, che si immergono in intricate strutture, scheletri di case distrutte. Lì, un bagliore attira la tua attenzione. Le guardie stanno seguendo pattern difficilmente intuibili, ne vedi passare due davanti, uscire da un corridoio naturale sulla sinistra per scomparire a destra, passando di fronte alle due, pesantemente armate, sostate sulla porta del vault, immobili. A dieci minuti, un'altra passa da destra verso sinistra. Ancora una da un corridoio di sinistra per discendere, e voltarsi nella medesima direzione. In breve, il rischio di trovarsi di fronte una guardia, qualsiasi sia il cammino intrapreso, è fin troppo alto per tentare un approccio troppo diretto. Quel bagliore, quel focolare intorno al quale si radunano quattro mendicanti e senzatetto, feccia della società reietta eppure sopravvissuta in un'ambiente tanto ostile, potrebbe offrire uno spiraglio di speranza nell'assoluzione di un compito tanto difficile.
    Ti avvicini a loro.
    Fischi.
    Il tuo semplice avvicinarti porta i barboni ad aprirsi. Uno di loro ti indica, gli altri si voltano a guardare, prendendo le parti del primo come animali da branco, cominciando a fischiare apprezzamenti di dubbio gusto e certezza, ridacchiandosela di gusto. Potresti schifarli per questo, ne avresti il diritto, ma già da vicino ti accorgi di quanti danni abbia fatto, sul loro volto e sulla loro mente, la macchia della disperazione di chi è portato a vivere ai bordi di una società tanto dura.
    «Oh sentito, cerca informazioni sul Vault!»
    «Cerchi un posticino tranquillo e appartato? Vieni qui bellezza ne conosco uno io poco lontano»
    «No lascia stare, lei è una dura, è adatta tipi come me»
    «Vieni qui bella dai, ti piacciono le sculacciate? O ti piace darle?»

    Uno di loro allunga la mano in avanti, pronto ad avvicinarsi alle tue cosce salvo poi ritrarsi al sentire le tue parole.
    «Oh troppo silenzio, possiamo fare un poco di rumore noi se vuoi»
    Il suo sguardo indugia pericolosamente sulle forme del tuo corpo, e via via che squadri il gruppo, ti rendi conto in maniera più evidente di come i loro occhi traviati dalle droghe discendano nella follia ormonale, nel totale menefreghismo di leggi e costumi loro ormai estranei. Randagi, animali. Uno di loro, dietro, continua a spostare lo sguardo dalle tue gambe a una porzione di spazio, una sorta di cumulo malformato, dall'aspetto e il sostegno stranamente precario.


    Max Meyer Bonus Post: 13
    Ti avvicini alla zona. Anche per te, la sera delle wastelands, il puzzo putrido di marciume, non è estraneo ma non per questo piacevole da ritrovare. In lontananza, alcuni wreck costeggiano le pareti di quell'intricato insieme di pareti e viuzze costruito sul cimitero della città vecchia, introducendosi in larghi spiazzi, e stretti cunicoli per portarsi anche solo un po' più vicino al recupero di preziosi materiali. La luce della sera, la luce della città, immerge tutto in un'atmosfera di sinistra calma, un silenzio quasi innaturale spezzato solamente dall'intercorrersi di rumori più o meno intensi, persi in lontananza.
    Non dovresti essere lì, non vorresti nemmeno, ma rimani inevitabilmente vittima delle tue stesse scelte, in trappola in quella situazione. Ciononostante sei ben rodata all'ambiente, e riesci a scandagliarlo pezzo pezzo alla ricerca di uno spazio, di un corridoio, una finestra di opportunità per penetrare furtivamente all''interno del vault. (CD:13). Alla tua destra si trovano le prime colonne di oscurità proiettate dai vecchi pilastri dell'autostrada, che immergono il corridoio tra le macerie in uno spazio in cui la luce è a malapena percettibile, un luogo perfetto per nascondersi e avvicinarsi di soppiatto alle spalle del vault. Ciononostante, dalla tua posizione, puoi vedere il movimento delle guardie volgersi persino in quella direzione, seguendo un pattern irregolare e sconnesso che lascerebbe alla sola fortuna il compito di evitare lo spiacevole incontro.
    L'oscurità ti consentirebbe di passare inosservata, ma al tempo stesso ti priverebbe di una visione di insieme, a meno che tu non possa, ovviamente, vedere al buio. Eppure non è il tuo primo piano, non la tua prima opzione, molte altre sono riposte nel nugolo di Wreck che si spostano tra le macerie, e negli uccellini invisibili dalla forma di infante che scappano e giocano tra le materie. Alcuni, molto giovani, eppure fortificati dall'ambiente della loro crescita, passano vicino alla tua posizione. Sono ragazzini, avranno 13-14 anni, di questi ne scompare uno al giorno, nei periodi in cui va bene, molti di più quando le bande degli spacciatori reclutano nelle wastelands o i Wreck stessi assoldano nuove leve tra le loro fila. Mani piccole, adatte a fare il lavoro, e zero diritti o prospettive che li rendano in qualche modo difficili da controllare.
    Sul posarsi del tuo sguardo su di loro, riesci quasi tangibilmente a percepire il futuro incerto e sfumato che li attende.
    Riesci comunque a chiamarne uno.
    Un ragazzino biondo, sporco in volto, veste degli indumenti lunghi e sformati, un paio di jeans troppo larghi e una specie di maglia fatta di vari tessuti e stracci intrecciati in vari strati, per ripararsi dal freddo. Troppo giovane, persino per morire giovane. Ti guarda, indicandosi in petto, poi avanzando timoroso verso di te.
    Scommetto che sai un sacco di cose tu, se hai da guadagnarci
    Il ragazzo si immobilizza, abbassando il capo e ritraendosi. L'unica risposta che hai avuto, con il tuo tono autoritario, proviene da un ragazzo che sembra estremamente timido.
    «Mi hanno detto che c'è gente che entra lì e non esce...»
    Solo il pronunciarsi di quelle parole lo porta a ritrarsi. Vibra con gli occhi, portandoli a guardare di volta in volta il tuo viso e il terreno. La possibilità di una ricompensa è allettante, ma al tempo stesso la prospettiva sembra spaventarlo in qualche maniera. Abbassa il capo, sforzando le meningi e aggrottando il viso sporco.
    «I-io non ne so molto... però»
    Tituba, voltandosi verso le ombre, più avanti.
    «Però Jacky sa un sacco di cose, potrebbe aiutarti lui. Se vuoi..»
    Vedi il suo volto sformarsi in una delle più finte e poco convinte espressioni di sfacciata arroganza che tu abbia mai visto.
    «Se vuoi ti ci porto, però chi mi assicura che ci guadagno qualcosa?»

    Shepard Bonus Post: 13
    La prima parte dell'esito coincide con il primo dell'agente Locke.

    I fischi dei barboni si fanno sentire disgustosi, in lontananza, mentre Locke con il suo fare austero tenta un approccio con loro.
    Sei di tutt'altro avviso. Di fronte a te si allungano le ombre delle strutture e delle macerie. consentendoti di avvicinarti senza dare nell'occhio, portandoti ad una distanza tale da consentirti di attivare il drone in maniera sicura. E' piccolo, difficilmente individuabile, un drone spia eccellente dall'ottima autonomia, perfetto per una ricognizione veloce e precisa dell'ambiente. Ciononostante, non potrà allontanarsi troppo dalla tua posizione.
    Il palmare, sul tuo braccio, trasmette le immagini in diretta sulla tua posizione.
    (CD:10) Le macerie descrivono una sorta di labirintico e intricato sistema di corridoi che si accentrano nell'entrata del Vault. Molti di questi escludono lo sguardo da alcune porzioni di spazio relegate al retro della porzione dell'entrata del vault. Ma il pattern che trasmettono è molto più interessante della semplice struttura. Le guardie, che sembrano seguire un pattern disordinato ed irregolare, seguono invece percorsi ciclici e regolari che cambiano a distanza di tempo. Per il momento, il drone riesce a ricostruire il primo modello, trasmettendo sul palmare la vantaggiosa informazione. Muovendoti verso il Vault nella porzione nord, seguendo uno dei percorsi suggeriti (che potrai pickare in autonomia, ti guiderò io stesso nello svolgimento del percorso), le guardie dovrebbero intercorrersi ad intervalli regolari.
    In particolare: Le guardie permarranno all'interno dell'area di movimento per 3 ore, ogni 8 ore a partire da questo post. Tra otto ore, in pratica, scrivendo un post che segue quel percorso, si troverà una guardia. Tra 11 ore, la guardia passerà avanti. Saranno esclusi da questo pattern gli incontri di gioco casuali. Tra due giorni, a partire da questo post, le guardie cambieranno modello di percorso, cambiando anche i tempi di posting.

    Connor, non avendo fatto azioni il tuo esito è ancora aperto, puoi scegliere di seguire una delle tue due compagne di viaggio, la tua scelta deve avvenire entro 36h

    Edited by Unknown Artificial Intelligence - 3/12/2018, 00:04
     
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  7. Jane Shepard
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    Jane Shepard

    ◆ 25 years ◆ human ◆ single
    ◆programmer ◆ III level
    ◆ etero ◆ 175 bitcoin

    Non esiste il tradito, il traditore, il giusto e l’empio, esiste l’amore finché dura e la città finché non crolla.

    Una attenta occhiata fa comprendere alla giovane Shepard che entrare sarebbe stato un problema, non avrebbe tentato certo di parlare con gli abitanti del primo livello ma non sarebbe rimasta certo lì impalata ad attendere un miracolo. Guradò il suo orologio, le prime ore serali erano ormai vicine e il crepuscolo stava via via sempre più sfumando lasciando stendere le ombre sempre più lontano. Mentre attendeva il collegamento del Dragonfly smise di ragionare per qualche secondo, sarebbe stato bello vedere quel paesaggio da una finestra magari immersa nella sua vasca da bagno con così tanta schiuma da farla traboccare, dal terzo livello era raro osservare il tramonto, l'inquinamento luminoso era tale che si faceva fatica a distinguere la notte dal giorno, quello era il prezzo degli agi. magari senza un enorme relitto della terza guerra mondiale che mi guarda in cagnesco però. si ritrovò a pensare abbozzando un velato sorriso, poi il suono acuto della trasmissione online la distolse dai suoi pensieri.

    Il suo drone fece il suo lavoro come un vero professionista, lo schermo olografico trasmise delle immagini piuttosto utili. La vegetazione e le macerie avevano creato dei sentieri intorno al Voult che le guardie sembravano seguire in ordine casuale, dopo qualche minuto, però, dopo la triangolazione da parte del Dragonfly ecco che le si presentò uno schema ciclico, primo corridoio a sinistra poi dritto, due a destra e di nuovo a sinistra. La sicurezza probabilmente avrebbe cambiato il percorso da lì a poco, se doveva fare qualcosa quello era il momento. Jane si guardò intorno alla ricerca della sua "scorta" utile. pensò infastidita. Non era una codarda ma non era nemmeno cresciuta in un ambiente militare, sospirò, se desiderava davvero andare a fondo della faccenda doveva incamminarsi e vincere i propri timori. I suoi piedi iniziarono a muoversi verso l'ingresso nord, camminava con un occhio incollato al palmare e con l'altro attenta a qualsiasi rumore o movimento sospetto pronta a nascondersi nell'ombra o, almeno, lontano dalla vista di qualche energumeno armato. Il suo piccolo drone volava a una breve distanza da lei permettendole di conoscere quale fosse il percorso meno pericoloso da intraprendere. Quando, però, giunse finalmente all'inizio del primo sentiero sentì una morsa allo stomaco, un brivido di incertezza la percorse da parte a parte, e se mi ammazzano? E se non servisse a nulla? E se mi stessi solo cacciando nell'ennesimo casino? In fondo ci sono già dentro fino al collo, non è certo il momento dei ripensamenti. Cerco di farsi forza, Jane strinse i pugni e si mosse in quello che sembrava un vero e proprio labirinto sperando di raggiungere la porta di ingresso, poi avrebbe dovuto improvvisare o forse le sue abilità informatiche l'avrebbero salvata anche questa volta...

    ◆ codice role Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT



    Biomodifiche
    None
    Impianti
    None
    Bodyfax
    none
    Equipaggiamento
    Factotum ordinario
    DragonFly Drone - 36h di autonomia
    Experimental Software B - "Educa la tua IA"
    Malus
    None


    OT: Spero di aver azzeccato le tempistiche in real, in caso contrario Master sii buono :bohbunny:
     
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  8. Data.
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    Sydney Locke
    Blade runner
    inserisci qui una citazione che ti piace
    Il visibilio dell’accoglienza rumorosa non era altro che una poco originale manfrina che quei barboni rivolgevano ad ogni esemplare di sesso femminile che passava da quelle parti, anche se a dire il vero per di là non passavano nemmeno le puttane. I reietti della società si nascondevano negli anfratti bui e come scarafaggi cercavano gallerie umide dove riprodursi. Era il naturale ciclo della vita di Bay City, niente per cui sorprendersi. Non valva nemmeno la pena sprecare tempo a sentirsi oltraggiata, sperava solo di poter concludere velocemente la questione senza doversi sorbire il teatrino da sagra del testosterone. Osservò quegli individui uno ad uno cercando di intuire quale tra loro con un po’ d’esortazione avrebbe avuto qualcosa d’interessante da dirle. Avevano tutti gli occhi spiritati e il viso smunto di chi usa i soldi che ha per iniettarsi qualcosa nelle vene invece che cibo nello stomaco. Nell’ombra era difficile intuire l’espressione dei loro volti, le uniche luci che l’illuminavano erano quelle dei cartelloni pubblicitari diversi metri più in alto e alcuni lampioni ancora funzionanti lungo i lati della strada principale. Tuttavia vide riflesso nei bulbi oculari di uno di loro un bagliore eloquente, un movimento delle pupille che non erano fisse su di lei, ma che s’erano spostate anche solo per un attimo per guardare qualcosa alle sue spalle. Si voltò per guardare ciò a cui l’uomo aveva rivolto per un attimo lo sguardo e capire che accidenti fosse o che scopo avesse, tornò sui barboni prima che qualcuno potesse allungare le mani sul suo culo così da non doversi sentire obbligata a tagliare le estremità di nessuno di loro, cosa che avrebbe rallentato inutilmente la missione. Sfilò dalla fodera che portava alla coscia la sua pkd, l’arma d’ordinanza dei blade runner e la puntò senza troppi complimenti in direzione dell’uomo. «Tu» lo indicò con la canna facendo scattare il cane della pistola «Dimmi cos’è quella struttura lì, quella che stavi guardando prima e non raccontarmi balle altrimenti ti buco il cranio». L’assassino era un crimine, ma di certo nessuno sarebbe andato a controllare chi fosse quel disgraziato e perché avesse del piombo nel cervello. «Datti una mossa, ho poca pazienza» sbottò indurendo sul volto l’espressione seria che s’era venuta disegnando quando quei quattro avevano deciso di farle la corte.
    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
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  9. Unknown Artificial Intelligence
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    Connor. Bonuns Post: 12
    Il tuo software di analisi si attiva, non appena hai finito di parlare con le tue colleghe. Lo scandaglio dell'ambiente circostante ti informa della composizione di diverse di quelle masse di macerie, nulla di molto diverso da quanto tu abbia preventivato. I cumuli di ferro, cemento, legno e scorie si ammassano nell'area circostante, la distanza tra voi è il vault è troppo lunga e troppo scoperta per consentire un qualsiasi tipo di avvicinamento lineare senza che questo porti ad un'esecuzione pubblica. La situazione sembra spaventosamente normale, espressione di una missione dalle scarse possibilità di riuscita e probabilmente suicida, eppure al tempo stesso l'ambiente è così denso di anfratti e passaggi labirintici da offrire un numero considerevole di pattern di avvicinamento.
    Dalla tua posizione iniziale, comprendere una via più giusta da seguire sembra impossibile, ma il caso rivela l'utilità di occhi potenti, quanto essi vengono mirati nel cercare qualcosa.
    Le tue due compagne si muovono in direzioni opposte.
    Entrambe alla ricerca di un modo per entrare, ignorano parzialmente la missione lasciando il pattern solido del gruppo per accingersi ad un'analisi più solitaria dell'ambiente esterno. Come se la situazione stesse sfuggendo di mano rapidamente, ti ritrovi a voltare il capo da una posizione all'altra, cercando di comprendere l'influenza e le azioni delle tue compagne sull'ambiente esterno.
    (i prossimi esiti conterranno la visuale personale di Syd e Jane al quale verrà affiancata la visuale analitica di connor).

    Jane Shepard. Bonus Post: 12
    Il drone si rivela estremamente utile nel mostrarti la ricostruzione del movimento, apparentemente sconnesso e irregolare, degli uomini in tuta antiradiazioni all'interno dell'area del vault. Si muovono secondo uno schema ripetitivo e preciso, portandosi a scandagliare l'area in maniera completa ma al tempo stesso dandoti la possibilità di muoverti in modo da evitarle tutte. Rapida, incurante della tua scorta e del possibile, anzi, più che probabile rischio nel muoverti in totale autonomia, decidi di seguire uno dei path posti sul tuo palmare. Ti muovi veloce, verso l'ingresso nord, mantenendo gli occhi fissi sul tuo palmare e tenendo a freno i battiti potenti del tuo cuore, che scandiscono l'avanzare.
    Il puzzo penetra nelle narici fino a farsi nauseabondo, e ad ogni passo, il tuo cuore pompa più sangue alla testa, ottundendo quasi i tuoi sensi tesi invece a riconoscere ogni minimo rumore. Il palmare ti indica uno dei corridoi alla tua sinistra, chiuso tra le macerie di quello che doveva essere un quartiere abitativo, una strada, per così dire, ai margini della città vecchia. Muovi qualche passo in quella direzione, assicurandoti che il drone abbia una corretta visione dell'area circostante.
    Bum
    Il cuore pulsa ad ogni passo che fai in quella direzione, le alte ombre dei palazzi crollati dipingono un velo di oscurità che ti esclude dalla luce della città alle tue spalle. Tutto tranquillo, nessun rumore, eccettuato per il puzzo latente.
    Bum
    Ancora poco, il drone ti indica di svoltare a destra sulla prossima via, ad appena dieci metri da te, in una strada possibilmente ancora più buia.
    Bum.
    Tutto si muove a rallentatore. Il suono di un rumore alle tue spalle, pericolosamente vicino, accende i tuoi sensi e i tuoi nervi tesi in un lampo (CD:da 10 a 15 per il numero di nascondigli). L'ambiente intorno a te è pieno di possibili nascondigli improvvisati. Sulla strada, alla tua destra, la carcassa di una vecchia automobile sta affiancata a quello che sembra un cassonetto, entrambi potrebbero fornire un riparo provvisorio che ti escluda alla vista di qualsiasi cosa si stia muovendo. Di fronte a te, invece, in corrispondenza dell'angolo che ti separa dalla strada, a squarciare il muro di mattoni devastato dalla caduta delle bombe, si trova un passaggio per l'interno di uno di questi relitti abitativi. E' più distante, più rischioso, ma immettersi in uno di quei passaggi potrebbe fornire un riparo più sicuro da un eventuale intrusione.
    24h per fare la tua scelta.

    Connor
    Shepard si sta muovendo in avanti. I tuoi occhi ti consentono di osservare il drone librarsi in aria, quasi invisibile, nascosto nell'oscurità, a meno che non lo si segua dalla posizione di partenza. E' intelligente, strategicamente preparata, per quanto l'opzione scelta dall'analista non sia delle migliori ha comunque trovato la maniera di rendersi più facile il compito. La osservi portare gli occhi al suo palmare, osservarlo contraendo le arterie sulle tempie in uno sforzo di concentrazione.
    Ottima scelta, un punto di vista dall'alto che potesse dare loro un più ampio spettro della situazione e suggerire un movimento coeso e conscio di quello avversario, un vantaggio tattico da vedetta.
    Inutile descrivere lo sconvolgimento dei tuoi circuiti quando, osservando la figura della donna, la vedi alzarsi e muoversi. Il tuo obiettivo si sta allontanando in maniera pericolosamente rischiosa, e i tuoi sensori e processi positronici si stanno attivando per ricercare la soluzione all'evidente problema. La donna si muove, rapida, in maniera trasversale, evidenziata dalla tua interfaccia che rapida calcola ogni variabile.
    Imprevisti
    Incontri
    Creature
    Radioattività
    Pattern
    Turni
    Tutti concorrono all'analisi oculare quando questa incontra, fugacemente, l'intrusione violenta e noncurante dell'ambiente esterno. Di fronte a te, sulla strada che porta all'ingresso principale del vault, e più precisamente da quello che sembrava essere un cumulo informe di carcasse e macerie, vedi comparire due uomini in tuta antiradiazioni. Era così dannatamente ovvio, così lampante che chiunque, sano di mente, avrebbe dedicato anche un minimo delle sue forze totali a scandagliare i cumuli di macerie per far sì che ragazzini impiccioni, wreck o barboni non si avvicinassero troppo al vault. I due uomini si muovono, come forme eteree, attraverso la strada centrale, trasversalmente per avvicinarsi ai corridoi di sinistra. Il path che sta seguendo Jane si basa su dati incompleti, e sulla tua schermata, il crollo delle possibilità crea quasi un red allert.
    Shepard, avvicinamento al vault, percentuale di successo.... 3%

    Syd. Bonus Post: 12
    Ti volti in maniera rapida e precisa ad osservare l'ambiente alle tue spalle, seguendo la direzione suggerita implicitamente da uno dei simpatici barboni. I tuoi occhi, per un secondo (CD:12) si posano su una struttura dall'aspetto più fatiscente del solito. Somiglia ad una palazzina ancora parzialmente integra, crollata per lo più a causa dei bombardamenti, ma che mantiene in ogni caso un aspetto più o meno integro della sua struttura primaria. Nulla di strano, un luogo appartato di cui i fruitori di droghe e gli stupratori fanno feudo e palazzo per le loro occupazioni. Eppure, come per ogni cosa, sono i dettagli a fare la differenza: Sul bordo superiore della prima finestra, ad un'altezza di appena 6-7 metri dagli ingressi al pian terreno, in tutto e per tutto simili a quelli superiori, si trova una grondaia.
    Prima che tu possa osservare ancora, i movimenti alle tue spalle ti spingono a cercare un approccio più dinamico alla situazione. In men che non si dica, il mirino della tua pistola sfiora a distanza la fronte di uno degli avventori. Si ritraggono.
    All'improvviso senti una risatina.
    Uno di loro si allontana dal barile in fiamme, ridacchiando, incurante della tua mossa o forse troppo andato per dargli un vero e proprio significato.
    «Non sparerà. A meno che non voglia attirare l'attenzione di chiunque da qui a 100 metri»
    Altre risatine.
    E' vero, il silenzio in quella zona è ottundente. La città vecchia, le wastelands, sono una sorta di echo western del territorio americano, sparatorie, regolamenti di conti, esecuzioni, sono all'ordine del giorno. Eppure in quella zona regna il silenzio, il silenzio forzato di chi parla a bassa voce anche se nessuno può sentirlo, un silenzio innaturale.
    «Oh suvvia bambola, ti ci portavo anche senza la pistola, avanti perchè non mi segui?»

    Connor
    Sposti lo sguardo dalla posizione di Syd a quella alle sue spalle, seguendo i suoi occhi nell'esame della struttura. Il terreno intorno alla stessa è inframezzato di crepe e spaccature, e la sua struttura ricorda, a dar fede ai vecchi archivi urbanistici pervenuti fino ad allora nelle mani dei dipartimenti, a quello che doveva essere un vecchio condominio di periferia. Ciononostante, è troppo basso per aderire a quella conformazione, se non fosse che...
    La base.
    La base della struttura, coperta da macerie più piccole, aperta alla vista per minuscole porzioni di spazio, non si salda al terreno. La struttura è sprofondata, un cedimento atipico di un passaggio sotterraneo, come metropolitano, ha lasciato intatte parte delle fondamenta così che la struttura potesse crollare integra all'interno del terreno stesso, scendendo per svariati metri sottoterra e rimanendo lì, in attesa, ad occupare con la sua massa e i suoi vuoti quello spazio nel terreno che sembra portare esattamente dove volete andare.
    Sicuramente un passaggio conosciuto ai più, difficile da intraprendere a giudicare dalla scarsa sorveglianza dello stesso, forse a causa di problemi strutturali o di complicazioni particolari ai piani più bassi.
    Syd punta la pistola verso uno dei barboni, risatine. Un gesto tanto eclatante in una missione di infiltrazione potrebbe essere fatale, ma anche il diversivo necessario alla shepard per salvarsi. Potrebbero attirare l'attenzione, consentirle di fuggire, e per questo compromettere l'obiettivo finale della missione e doverla abbandonare, ormai troppo visibili alle guardie e ai vari wreck all'interno dell'area. Eppure, seguire quel passaggio potrebbe fornire un ingresso più sicuro e probabilmente diretto per l'interno del Vault, ad una distanza superiore a quella coperta dalle guardie, al prezzo dell'abbandono di Shepard.
     
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  10. pearloflight
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    Max Meyer
    Detective/Mercenaria

    You wear a mask for so long, you forget who you were beneath it
    Nello sguardo titubante di quel ragazzino si riflettevano tutte le ansie e le paure di una società sbagliata, che in città venivano prontamente e abilmente nascoste dietro a facciate più o meno perfette, ma che in realtà in quel postaccio si riversavano come sporcizia in una discarica, libere di insinuarsi tra le macerie e farsi ritrovare dalle manine sporche e speranzose di giovani wreck come quello.
    Si morse leggermente il labbro inferiore davanti a quello sguardo, evidentemente sentendosi un po' in colpa per aver fatto la dura con chi si meritava un briciolo di gentilezza in più.
    "Tranquillo. Non sarai tu il prossimo a entrare e non uscire da lì, non è questo che voglio chiederti" cercò di rassicurarlo, sciogliendo l'intreccio delle braccia dal petto e lasciandole cadere lungo ai fianchi, non mancando mai di guardarsi attorno con la coda dell'occhio, in modo da tenere sotto controllo i movimenti che avvenivano attorno alla loro posizione.
    L'idea di infilarsi tra le ombre proiettate dai vecchi pilastri dell'autostrada non le piaceva molto, era un azzardo, e il solo fatto di trovarsi lì già di per sé era abbastanza sciocco e rischioso, avrebbe preferito trovare una soluzione più facile, sicura e veloce.
    "Jacky è un tuo amico?" domandò, alzando un sopracciglio con fare interrogativo. "Ha la tua età o è adulto, questo Jacky?" chiese: un'altra occhiata, anche alle proprie spalle, e si piegò leggermente in avanti per potersi guardare a quattr'occhi con il ragazzino - non che ci volesse molto, vista la sua scarsa altezza. -
    "Dipende da cosa vuoi guadagnare: posso offirti un po' di bitcoin, o posso passare a prenderti e portarti in città, affidarti a qualcuno che possa darti un posto dove dormire, qualcosa da mangiare, un futuro meno incerto."
    Avrebbe potuto affidarlo a qualche suo contatto, offrendo qualche favore in cambio di un passaggio in polizia per trovargli un affidamento. Lei di sicuro in centrale non ci avrebbe rimesso piede, ma qualcuno avrebbe potuto farlo per lei.
    Era quasi assurdo quello che stava proponendo a quello sbarbatello, ma era anche meglio di una manciata virtuale di bitcoin che sarebbero finiti troppo presto, ricatapultandolo in un circolo vizioso fatto di povertà e sciacallaggio.
    Se si fosse mostrato reticente o poco convinto, gli avrebbe semplicemente trasferito qualche bitcoin come pegno: quel tipo di persone si convinceva facilmente di solito, e forse era un bene.
    "Ora portami dal tuo amico, però. Ho bisogno di informazioni su quel Vault, e in fretta" si ricompose, arpionando con le dita la cintura alla quale era appesa la fondina con la pistola, come a far capire sia che non era comunque qualcuno con cui scherzare, nonostante l'aspetto talvolta innocente, sia che durante il tragitto si sarebbe assicurata che non avrebbero avuto problemi.



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    Biomodifiche
    - Chip Riflessi
    - Personal Trainer
    Impianti
    /
    Bodyfax
    /
    Equip
    - Interfaccia Ottico Neurale
    -Gun IGT
    - Senso del combattimento
    Malus
    /
     
    .
  11. •Deku
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    User deleted


    Narrato, Parlato, Pensato, Azioni importanti, Dati/Dati/Dati.

    R. Connor
    Replicante
    Che cosa mi dici di te? Hai aspetto umano. Hai voce umana. Ma che cosa sei veramente?
    La prima zona analizzata da Connor non portò ad altro che a un'approfondita ma inutile descrizione di quella paesaggistica desolata che lo avvolgeva. Il vault, appunto, era circondato da macerie di ogni tipo e forma che, inizialmente, non fornirono alcun tipo di informazione utile. Inoltre, scarse erano le vie disponibili e sicure per raggiungere l'obiettivo portando la probabilità di riuscita della missione solo al:

    ...30% ▼

    Quei suoi occhi grigi, all'apparenza così naturali ed espressivi, caddero inevitabilmente sulla figura della Shepard che, senza esitazioni, aveva prontamente mosso la sua prima pedina. L'umana, infatti, liberò in aria un drone che avrebbe permesso al gruppo di avere una visione dall'alto dei percorsi delle guardie del vault. Connor osservò immobile quell'oggetto alzarsi in volo: Il drone era uno strumento tanto semplice quanto avanzato che portò ad un aumento, se pur minimo, delle probabilità di riuscita della missione. Quest'ultime, però, scesero in maniera drastica non appena la programmatrice lasciò la sua posizione per lanciarsi in quel caos di strutture che delimitavano i percorsi delle guardie.
    Mentre osservava e assimilava quel crescere e decrescere in maniera negativa di ogni possibile variabile, Connor, spinto dal suo ordine principale di assicurarsi che la Shepard uscisse sana e salva da quella missione, cercò di inseguire l'umana. Fortunatamente, però, il replicante, grazie ai suoi sensori, inchiodò poco prima di superare quel muro di color rosso, invisibile agli occhi umani, che i suoi programmi avevano creato per delimitare la zona sicura in cui si trovava.

    Zona di pericolo. Percentuale di successo... 4%. ▼

    Osservò, immobile, la scena aldilà di quel muro trasparente. Due guardie, che si stavano dirigendo verso i corridoi di sinistra, entrarono nel campo visivo di Connor che, rimanendo sempre all'interno della zona "safe" e nascosto ai loro occhi, continuò ad osservare la scena con attenzione.

    Shepard, avvicinamento al vault, percentuale di successo.... 3% ▼

    Freddo, concentrato e senza altre opzioni, Connor finì per analizzare nuovamente l'ambiente circostante trovandosi ad osservare il suo supervisore, Sydney Locke. La zona alle spalle della donna presentava una struttura decadente riconducibile a un vecchio condominio di periferia. Non ci volle molto prima che il replicante, attraverso il suo programma di analisi ambientale, notasse una spaccatura nella base del palazzo che rappresentava, probabilmente, il loro biglietto d'entrata per il vault. Secondo i dati di Connor, era un ingresso probabilmente poco sicuro, quasi inagibile ma al tempo stesso, però, era l'unico che l'androide, per ora, riteneva degno di una possibilità.

    🔓Sbloccata possibile entrata

    L'improvvisa azione di Locke catturò l'attenzione di Connor che si ritrovò a dover fronteggiare due problemi in contemporanea.

    Senza perdere troppo tempo, il replicante avviò il suo programma di pre-ricostruzione fisica degli eventi per analizzare alcune possibili opzioni. Manichini, visibili solo ai suoi occhi, si muovevano e reagivano in base a numeri, a probabilità che Connor calcolava sfruttando i dati raccolti fino a quel momento.
    Dopo qualche secondo di analisi, Connor giunse ad un'opzione finale. Secondo la guida base riguardante gli androidi della Wallace Corporation: "I replicanti sono dotati di sistemi di connessione a qualsiasi sistema elettrico (eccetto gli analogici) e positronico, di viaggiare su internet tramite la rete WiFi ed effettuare connessioni satellitari."
    La ricostruzione, infatti, gli mostrò la sagoma del drone che, ancora funzionante, analizzava in tempo reale lo spostamento delle guardie. Connor avrebbe potuto connettersi al robot e, di conseguenza, scaricare ogni singola informazione che il drone era riuscito ad assimilare fino a quell'istante.
    Grazie a questi dati, il replicante sarebbe riuscito ad individuare con esattezza la posizione di Shepard e ad indicare alla donna, attraverso il suo palmare, la via di fuga più statisticamente sicura.
    All'appello mancava solo un diversivo che Connor trovò quasi immediatamente:

    🔓Opzione A: Prendere il controllo del drone.

    Il suo programma di ricostruzione fisica gli mostrò un possibile percorso che avrebbe potuto far compiere al drone per attirare l'attenzione di, si spera, quasi tutte le guardie che giravano attorno al vault.
    Il drone si sarebbe catapultato alle spalle delle guardie più vicine alla Shepard e, finchè avrebbe potuto, si sarebbe lanciato verso la parte opposta della zona cercando di creare più scompiglio possibile.


    Probabilità di distruzione del drone...99% ▲

    Nonostante ciò, questa opzione avrebbe permesso alla Shepard, seguendo la strada indicata da Connor sul suo palmare, di tornare nella zona safe sana e salva.

    Il replicante chiuse il suo software di ricostruzione fisica che, alla fine, gli permise di stabilire tutto quel suo percorso in una manciata di secondi.
    Per quanto riguardava la Blade Runner, Connor era quasi certo che quest'ultima, nonostante l'agitazione, non avrebbe sparato.
    Il replicante avrebbe atteso l'arrivo di Shepard e, solo dopo essersi accertato che il suo obiettivo fosse al sicuro, avrebbe raggiunto Locke. In seguito, probabilmente, essendo che le guardie si sarebbero mosse, avrebbe incitato le due donne a seguirlo nel passaggio sotterraneo.
    Era rischioso, c'erano troppe variabili in campo tra cui il caso che Connor, nonostante potesse considerarlo, non avrebbe mai potuto calcolarlo con esattezza.

    Probabilità di riuscita...50% ▲

    Fissò nuovamente quel drone che volava tranquillo e nascosto sopra le loro teste e, senza esitazione, attuò il suo piano.

    ○ Connessione in corso...
    code made by zachary, copia e t'ammazzo©


    Biomodifiche
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    Bodyfax
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  12. Jane Shepard
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    OT: sono via per il ponte di sant’ambrogio e non avevo seguito sul forum, chiedo al master una proposta fino a lunedì
     
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  13. Unknown Artificial Intelligence
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    Proroga accordata! Nessun problema
     
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  14. Unknown Artificial Intelligence
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    Max Bp:11

    Il ragazzino ti guarda, ascoltando le tue parole. Probabilmente, anzi, sicuramente, moltissimi tra loro sono vilmente sfruttati dalla casta dei wreck, ormai abilissimi nel fornire promesse allettanti con la prospettiva di non esaudirne nessuna, facendo gola sulla mente sognante dei ragazzi con una facilità che ti è estranea. Già, tu non sei avvezza a questo tipo di contrattazioni, si percepisce dalla scelta delle tue parole, dal tuo stesso tono di voce, ed è forse questo che rende la tua promessa più sincera agli occhi del giovane.
    «Di qua»
    Vedi il ragazzo girare gli occhi a destra e sinistra, per poi dirigersi spedito verso il settore in ombra, sul lato ovest del Vault. Si ferma ad ogni angolo, ogni svolta, passando gli occhi attenti sul terreno alla ricerca di tracce o segnali, dimostrando una maestria forgiata dall'esperienza nell'essere invisibile, inosservato, in un luogo tanto ostile. Si ferma, all'angolo di una strada, incrocio non voluto formato dalle macerie di un casolare e una colonna di relitti di automobili antecedenti l'olocausto, voltando i capelli biondi in modo da osservare attentamente l'angolo.
    «Da quella parte, ora»
    Ti fa un cenno, comincia a muoversi oltre l'angolo, scattando ad alta velocità verso le macerie delle automobili e superandole, per poi scomparire in un vicoletto sulla sinistra. E' angusto, quasi invisibile se non lo si cerca con gli occhi, nascosto com'è dal cofano di quello che nel vecchio mondo era un camion per i trasporti dell'acqua, coperto dalle ombre sempre più scure e intense. Il ragazzino si abbassa per sgusciare al suo interno, tu dovrai fare lo stesso, assicurandoti di non essere seguita.
    Ciononostante, per quanto il ragazzino sia esperto e calibrato nei movimenti, trovi quasi strana l'assenza di impedimenti durante il tragitto, come se qualcosa, da qualche altra parte, stesse catturando l'attenzione di tutti.
    Non ti resta che seguire il ragazzo abbassandoti all'interno del vicolo.

    Connor Bonus Post: 14

    L'analisi scrupolosa dell'ambiente e la strategia ti consentono di approntare un piano più che valido per il raggiungimento dei tuoi scopi, e, come in 3D riesci a ricostruire il pattern preciso delle totali possibilità. Per quanto la situazione sia critica, l'assenza totale di emozioni ti permette di non essere mosso da alcuna forma di esitazione mentre calcoli e processi in tempo brevissimo ogni soluzione, come immerso nell'analisi di un problema matematico.
    Prendere il controllo del drone è relativamente facile, averlo visto librarsi in volo ti consente di individuarlo e tentare un approccio wireless prima che si allontani dalla tua posizione di influenza. (CD:13). La visuale di per sè non è delle migliori, ma ti permette di ricostruire un'ambientazione 3D della struttura osservata dal drone consentendo al tuo processore di elaborare in maniera precisa le informazioni.
    Tre figure, dall'aspetto diametralmente diverso a quelle delle guardie, si avvicinano alla posizione di Jane. A causa della composizione delle macerie la vedranno tra appena qualche secondo, una volta che il loro campo visuale, momentaneamente ostruito dalla carcassa di un vecchio furgone. Contemporaneamente, le due guardie in tuta antiradiazioni si stanno dirigendo in quella direzione. Sono nel campo visivo dei tre uomini, ma dalla loro posizione non sono nè facilmente individuabili nè attenzionati da queste figure.
    La situazione, il convergere di questi elementi, porta ad una possibilità univoca: la scoperta della posizione di Shepard, sia questa per mano di una o l'altra fonte,
    Drone, modalità offensiva
    Il dragonfly è un drone spia dei più avanzati tecnologicamente, quasi impossibile da individuare ad occhio nudo a causa della ridotte dimensioni, ottimo per azioni di infiltrazione ma quasi del tutto inutile in situazioni del genere. E tutta via, può essere ancora utile, seppur in minima parte. Lo segui scattare in avanti a gran velocità, portandosi a ronzare di fronte la visiera di una delle guardie, ostruendo la sua visuale. La guardia indietreggia, allungando le mani davanti al volto per scacciare la creaturina che sembra infastidirlo in continuazione.
    «Ma cosa cavolo?»
    Ancora qualche movimento, si volta un attimo e (tiro fortuna: 4) improvvisamente, un colpo secco interrompe l'azione del drone. L'altra guardia tiene il pugno alzato, stringendolo nel punto preciso in cui il dragonfly stava volando. Alza le spalle in direzione dell'altra guardia, mormorando qualcosa che non riesci a sentire, distrutto com'è il microfono del drone.
    Lo vedi abbassare il capo (secondo tiro fortuna: 4 again, eh vabè), analizzare il contenuto della mano, avvicinandolo quanto più possibile al volto per osservarne le fattezze.
    Indica qualcosa all'altra guardia.
    Entrambe imbracciano il fucile, voltandosi a destra e sinistra, dando le spalle alla posizione di Jane ma momentaneamente mantenendo uno stato di allerta maggiore.
    Jane, le guardie saranno più lente a raggiungerti ma le tre figure sono sufficientemente vicine. Sul tuo palmare, inoltre, il codice rosso della distruzione del drone ti avvisa del pericolo imminente, puoi muoverti in maniera più sicura, ma hai solo 24h per postare prima di essere vista
     
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  15. Jane Shepard
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    Si sono lenta, no non fatemi morire :(


    Jane Shepard

    ◆ 25 years ◆ human ◆ single
    ◆programmer ◆ III level
    ◆ etero ◆ 175 bitcoin

    Non esiste il tradito, il traditore, il giusto e l’empio, esiste l’amore finché dura e la città finché non crolla.

    I passi lenti e costanti di qualcuno in avvicinamento richiamano l'attenzione di Jane, il cuore in gola batteva tanto forte da sembrar sovrastare il suono della terra smossa dai passi sempre più vicini. Il palmare del drone dal canto suo iniziò a vibrare, lo schermo si fece rosso carminio per metterla in allarme, aveva bloccato le guardie in qualche modo, in quel momento non notò che qualcuno si era inserito nel sistema del drone e lo stava pilotando a distanza. La ragazza si guardò intorno e ora?? pensò spaventata, non riusciva a ragionare con tutta quella tensione nell'aria, si guardò a sinistra e a destra, quel labirinto non sembrava darle molte possibilità di mettersi in salvo. Si sentiva indifesa e scoperta a qualsiasi minaccia, quando stette per muoversi una notifica di massima allerta si presentò sul factotum, il drone era stato distrutto mi scopriranno... devo nascondermi. Cercò di pensare con calma, accanto a lei la carcassa di una automobile, non avrebbe fatto in tempo a lanciarsi nel rudere dall'altro lato della strada, era convinta, infatti, che le figure stessero per vederla. Cercò di muoversi in maniera silenziosa destreggiandosi nelle lamiere della macchina un tempo color ocra, non era affatto comodo e, soprattutto, pericoloso, si pentì quasi immediatamente di aver scelto quel riparo e cercò di rimanere immobile respirando appena per evitare in primo luogo di essere scoperta, secondariamente di non tagliarsi con i vetri o i pezzi di metallo intorno a lei. Ti prego fa che non mi trovino si ritrovò a pensare, non credeva ci fosse qualche divinità misericordiosa che la potesse salvare ma preferì la cieca speranza piuttosto che una preoccupante possibilità. Immobile non poteva che aspettare che i passi si allontanassero o che si fermassero proprio davanti alla vettura Ma dove cazzo sono gli altri due. Si ritrovò a pensare piena di rabbia, in fondo erano la sua scorta, che razza di scorta lascia lo scortato vagare da solo in una zona pericolosa?

    ◆ codice role Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT



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    Equipaggiamento
    Factotum ordinario
    DragonFly Drone - 36h di autonomia
    Experimental Software B - "Educa la tua IA"
    Malus
    None
     
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15 replies since 25/11/2018, 20:33   557 views
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