MISSIONE: EERIE MOLD

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    Sydney Locke
    Blade runner
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    Il dipartimento di polizia aveva deciso che per l’occasione Shepard avrebbe avuto una scorta mista. Sarebbe stato più facile convincere Syd a lanciarsi dall’ultimo piano di un grattacielo senza paracadute, piuttosto che farle andare a genio l’idea di lavorare fianco a fianco con un androide. Il che la rendeva di fatti la peggiore scelta possibile per quel compito, eppure il vecchio Eddie, a capo dell’unità dei Blade Runner ormai da tanti anni quanti erano i chili accumulati sul suo culo floscio, gli aveva fatto capire senza troppi fronzoli che doveva fare quello che cazzo diceva lui. Non è che poi c’erano molte alternative se voleva mantenere il posto e, soprattutto, lo stipendio. D’altronde per cacciare androidi era solo morta due volte. Ma per lei era diventata una questione personale, un'avversione istintiva contro la casta di uomini di plastica in generale. Scosse la testa sovrappensiero mentre si dirigeva nel punto prestabilito dalla dotteressa Shepard. Si erano incontrati all’ingresso della Wallace Corp. La donna, che a dire di Eddie rischiava seriamente le penne a ficcanasare in quel frangente di eventi non aveva l’aria di essere una che “lavora sul campo”, a vederla sembrava più un tipo da ufficio e ambienti eleganti, qualcuno da secondo, o anche terzo livello, tutto dipendeva da che ruolo effettivamente rivestisse nella corporazione. «Syd Locke, agente 749C, unità Blade Runner» esordì impostando la voce su una tonalità marziale, «Sono stata assegnata al caso per proteggerla da eventuali replicanti ostili». Non si risparmiò di lanciare un’occhiata di sfida all’androide che aveva di fianco, non sapeva se fosse capace di intuire il linguaggio non verbale, ma l’eloquenza di quel “ti tengo sott’occhio” era lampante persino per un cieco. Tuttavia si premurò di specificare un altro dettaglio della missione affidatale «Sono qui anche in veste di supervisore dell’attività del replicante a cui la polizia ha affidato la sua protezione personale» giusto per essere chiari, era una scelta di cui non riusciva a capacitarsi perché non avrebbe affidato ad un replicante nemmeno la sicurezza del suo pesce rosso artificiale. Dopo quello scambio di convenevoli si erano incamminati e in quel momento, secondo le indicazioni della dottoressa, si trovavano vicini al luogo della fuga di R. Douglas dal laboratorio sotterraneo, o almeno quelle erano le informazioni sul caso rilasciate dalla Wallace Corp. Si osservò intorno facendo segno al gruppo di fermarsi, il suo sesto senso più una certa familiarità con zone “calde” come quelle le fece intuire che non erano gli unici a voler esaminare l’ingresso abbandonato del vecchio Vault. Si trattava di poco più di un rudere di un paio di secoli prima, praticamente un monumento lasciato dalla terza guerra mondiale, eppure a giudicare dai movimenti nei dintorni c’era più di una persona decisa ad avvicinarsi quella sera. «Aspettate qui» tagliò corto rivolgendosi prima alla Shepard e poi al replicante su cui si soffermò qualche istante di più «Tu non fare cose… da androide, alla gente qui non piacciono quelli come te, fatti gli affari tuoi e non parlare con nessuno, che se ti riporto al dipartimento ammaccato mi fanno anche pagare i danni». Sarebbe stato il colmo. Si mosse nell’ombra della zona, allontanandosi dai due perché per quanto possibile nessuno sapesse che fosse arrivata con la testa di latta e Doroty dal Kansas. Cercò con lo sguardo un barbone, o il brutto ceffo di passaggio con l’aria più avida possibile. Avrebbe tentato con le buone maniere e qualche bitcoin di scoprire come funzionassero le cose da quelle parti. Una volta individuato il suo obiettivo gli si sarebbe avvicinato con circospezione e le mani nelle tasche, lì dove aveva sia la pistola che il suo telefono oled con connessione dna. «Hey, ho bisogno di qualche informazione su quel vecchio Vault che c’è qui vicino lo indicò con un cenno della testa continuando ad osservarsi intorno, pronta a tirare fuori le maniere forti o alternativamente a darsela a gambe in base alla situazione. «Perché mi sembra che ci sia fin troppo silenzio da queste parti, non so se mi spiego. C’è qualcosa sotto che non so?».
    code made by zachary, copia e t'ammazzo©
     
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15 replies since 25/11/2018, 20:33   557 views
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