MISSIONE: EERIE MOLD

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  1. Unknown Artificial Intelligence
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    Reggie è un tipo strano.
    Chiunque sia un veterano dei bassifondi di Bay City lo conosce, chiunque abbia bisogno di un favore, di una dritta, di una direzione da intraprendere, può trovare conforto nel caro zio Reggie. Lo si trova agli angoli delle strade, discendendo nella città vecchia, nella penombra di un locale maleodorante, accasciato come morto su un divano, strafatto di Psycho e avvolto in una densa nebbia fumante di droghe. Lì, immerso nella luce violetta di neon ormai quasi spenti, con la pupilla lievemente rigirata all'indietro, sepolta in un trip senza alcun ritorno, la figura di questo omuncolo può risultare quasi pietosa.
    Ma Reggie sa.
    Reggie sa tutto.
    Chiunque sia un veterano dei bassifondi di Bay City sa che per avere una qualsiasi informazione affidabile bisogna rivolgersi a lui e, settimanalmente, Reggie sa fornire dei succosi piatti nel suo menù di informazioni. E diamine, è il momento della portata principale.

    «Mah amico, cosa vuoi che ti dica...qualche lavoretto c'è, ma sai, nessuna informazione è gratis»
    L'alone di fumo di sigaretta azzurrognolo si propaga, nascondendo parzialmente il ghigno tossico sulle sue labbra mentre controlla il palmare. Il segnale di carico dei bitcoin annuncia il motivo della sua felicità.
    «Ok amico, ti dico tutto, ho un amico di un mio amico che lavora per mio cugino, non so se mi spiego, e mio cugino lavora insieme ad un gruppo che fa pulizia al confine città. Ora, è un lavoretto di merda, per di più illegale, ma sai, li lasciano fare, e qualche volta spunta qualcosa di interessante dalle macerie, mi spiego no?»
    Parla in modo concitato, mentre si riassesta sulla sedia, tirando su la manica del braccio sinistro. E' butterato, distrutto da innumerevoli fori, ma lui non sembra avvedersene. Regge stretta la sigaretta all'angolo sinistro della bocca, schermando i suoi brillanti occhi azzurri oltre una coltre di fumo azzurrino.
    «Settimana scorsa, questo amico di un amico torna dalla zona del Vault,, trova devianti, trova materiali e per poco non si fa ammazzare dalle guardie del vault. Mio cugino lo vede strano ma ognuno si fa un po' i cazzi suoi in gruppi del genere, campi meglio, non serve prendersi molti rischi»
    Lega stretto il laccio emostatico intorno al bicipite, bloccando l'arteria brachiale.
    «La sera va al bordello, sai, per farsi una scopata, ma non è difficile che un maschio ci parli un poco con le troie dopo aver finito, e da chi va questo? Da Vayne! Cioè ci pensi? Troppo facile, e questo le racconta che pensa di mettersi in proprio, di fare un colpaccio, perchè le guardie del Vault non sono più semplici scienziati ma tizi con armi grosse, addestrati, con tute da scienziato del cazzo. Dal Vault non si sente più un cazzo, comunicazioni cifrate no, quindi fa due più due e dice che qualsiasi cosa ci sia sotto vale tanto e frutta soldi, così no, tira la fregatura a mio cugino e si prende i soldi»
    Estrae la siringa, è lunga, dall'ago molto spesso. Vederlo penetrare all'interno della pelle da un brivido, non tanto per l'atto in sè, ma per la naturalezza con il quale lo esegue. Reggie tira un sospiro di sollievo.
    «Ora, non sento mio cugino da qualche giorno, e neanche questo tizio, ma se fosse uscito dal Vault qualcosa lo saprei perciò il premio è ancora in palio.»
    I suoi occhi azzurri, spiritati dallo psycho, si fissano su di te.
    «Nel caso, se vai a cercarlo, fammi un saluto quando esci. Ma non andare a parlare con le troie, qui in giro sono tutte amiche di mio cugino e sai come sono fatte, le troie dico, hanno sempre un coltello nascosto dove non batte il sole»
    Una notizia del genere, beh, può fare il giro del mondo.

    Sincronismo. La tendenza di diversi fattori, apparentemente senza legame alcuno, a convergere nello stesso medesimo momento allo stesso medesimo risultato. Quel sincronismo che ci porta al distretto di polizia di Bay City, in un ufficio regolare, privo di suppellettili non necessari, adeguato al design della modernissima città e così disperatamente fuori contesto rispetto all'attitudine del luogo e di chi lo abita..
    «Douglas, l'androide»
    L'interno dell'ufficio puzza. La cera che usano tiene i pavimenti lucidi e riflettenti, ma puzza, puzza da morire.
    «Ricordi, l'androide uscito dal Vault, quel gran casino che ne è uscito e tutta quella merda su questa zona del distretto»
    L'uomo osserva le sue carte, dopodichè si avvicina alla finestra, spingendo qualche pulsante e lasciando che il filtro dell'aria si attivasse. Prende una sigaretta da un pacchetto, una di quelle che vendono in quei giorni, con quell'odore così denso di marcio e radioattività da spingerti a chiederti se uccideranno prima i tuoi polmoni o il resto delle tue cellule cerebrali.
    «Lo abbiamo analizzato, tutto apposto, tutto bene, niente di niente. Sano come un fottuto pesce, certo. Se vali la metà di quello che credo tu valga la prima domanda nella tua testa sarà "che cazzo ci faccio allora qui", se vali esattamente quanto credo tu valga allora lo sai già»
    L'uomo accende la sigaretta. E' un tuo superiore, uno che non vedi da molto tempo, all'interno del distretto, sempre affidabile quando si ha bisogno di una sana strigliata. Un ometto ormai troppo vecchio per fare il lavoro che fa, ma dall'occhio sempre incredibilmente acuto.
    «Shepard l'ha intervistato. Puoi parlare con lei se non ci credi, con lui... beh con lui non ci parli più, visto che si è...»
    Allunga due dita in avanti, quelle che reggono l'accendino, mentre aspira una grande boccata di fumo.
    «"Suicidato"»
    Abbassa gli occhi, sbuffando una nuvoletta di fumo
    «Stronzate, non ti suicidi così, non nella stessa maniera. L'interferenza è arrivata esternamente e mi ci gioco entrambi i miei coglioni bionici che era voluta e mirata. Esecuzione da remoto, come ai vecchi tempi della mala, solo in via telematica.»
    Sul suo volto si dipinge un'espressione rabbiosa, stizzita quasi, stringe la sigaretta tra i denti quasi incidendo un solco su di essa.
    «Quel povero cane è stato ammazzato, al 100% per quello che ha visto. Gesù Cristo questo posto cambia ma noi siamo sempre gli stessi, e se c'è qualcosa nel Vault non vogliono che la troviamo. Ma non è un mio problema questo, fanculo, si ammazzino tra loro. No, questo non è un mio problema, è tuo.»
    Si volta, buttando a terra la sigaretta e spegnendola con il piede, riprendendo posto.
    «Il problema è che Shepard ha deciso di indagare, e le serve aiuto, in qualche modo. Va con lei, mantieniti sul sicuro, non lasciarci le penne e non permettere che ce le lasci lei. Ha parlato lei con l'androide quindi è molto probabile che vogliano farla fuori alla stessa maniera. C'è qualcosa sotto, e puzza da morire, peggio di questa cera del cazzo»


    E' sera. La struttura del Vault si erge, come di solito, quasi all'interno del perimetro cittadino, incastonata in macerie della città vecchia. I cumuli si ergono scomposti dalla vostra posizione, e tra loro si muovono, placidi, un numero imprecisato di uomini in tuta antiradiazioni. Intorno al Vault stesso, il terreno, eccettuato per la struttura intorno alla porta, è spianato per un raggio di 10 metri. Gli uomini non si allontanano più di 50 metri dalla struttura del Vault, a gruppi di tre o due camminano nelle varie direzioni, nella pallida imitazione di scienziati, traditi forse dai pesanti fucili che portano in braccio o sulle spalle. Di fronte alla porta del Vault, invece, due guardie in armatura pesante sorvegliano l'ingresso. Nessuno, nè i barboni, nè altri wreck, viene importunato dalla loro presenza, tutto sembra perfettamente normale.
    Basta uno sguardo per notare quanto i barboni stessi si tengano alla larga dalla zona del Vault, quanto timore ci sia nelle loro vene. La situazione è particolarmente tesa, molto più di quanto si voglia far notare. Alcuni wreck, indipendenti, girano intorno alla struttura, e nonostante ciò, se una persona si fermasse a osservare il paesaggio per più di una ventina di minuti, non vedrebbe lo stesso wreck passare due volte.
    Chissà, qualcuno, in quella piana, potrebbe conoscere un modo per avvicinarsi senza diventare un target.


    Ok ragazzi, nota OFF.
    Potete entrare alla quest entro 4 giorni da questo post. Insieme al vostro post mi dichiarate l'equipaggiamento che avete in off e cosa riportate.
    Per i Mercenari e gli indipendenti, il vostro start è Reggie. Potete giostrare e giustificare i vostri ragionamenti in merito alla soffiata come meglio volete, in maniera da rendere avvincente il vostro ingresso in quest (il dialogo con Reggie potete tranquillamente usarlo come base per descrivere la vostra personale versione dello stesso, assumendo che vi dica più o meno quelle cose).
    Per i detective della polizia e i blade runner, invece, il vostro start è rappresentato dall'uomo al distretto, e anche qui, come sopra, rimaneggiate e divertitevi.
    All'ingresso sarete in una zona SAFE, ad almeno 200 metri di raggio dal Vault, ovvero dove non siete un target. Potrete entrare dalla città o dalle macerie, scegliendo uno dei quattro punti cardinali di avvicinamento. All'inizio le informazioni che avete sono poche, ma già dal primo post, gli esiti potranno delineare il vostro path, perciò non vi preoccupate, basta guardarsi un po' in giro e, perchè no, sempre meglio chiedere quando non si è sicuri.
    Per il momento un ingresso molto Easy.
    Welcome on game Player, Have Fun

    Link al codice per l'inventario: #entry435792552

    Edited by Data. - 25/11/2018, 22:31
     
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15 replies since 25/11/2018, 20:33   557 views
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