La preoccupazione si trasformò in sollievo e nel giro di qualche attimo in spavento mentre andavano ad infilarsi nella voragine crata nella torre il replicante inveì:
"Sei un idiota!" Svolando con la sua moto su un fianco e vedendo nel mentre che la parete alle loro spalle era crollata, l'unica nota positiva era che il loro inseguitore era rimasto sepolto dalle macerie. Nel momento in cui Avery stette per tirare il fiato sentì rumori poco rassicuranti intorno e a lui e la voce della amico che non prospettava nulla di buono. Raddrizzato il suo bolide e rimesso in corsa si rese conto che le mummie stavano lentamente uscendo dai loro sarcofagi, avevano involontariamente attivato il doungeon della torre di babele! Avery maledì Icarus mentalmente, non era per niente equipaggiato per una impresa del genere senza contare che non aveva molta voglia di completare quel fuoriprogramma.
"Uh guarda - disse punzecchiandolo -
le tue ammiratrici ti reclamano." Diede gas alla moto ma si realizzò quello che temeva, non era consentito usare veicoli durante le quest e quella certo non faceva eccezione, nel giro di pochi secondi la sua bellissima Goldy li lasciò a terra, abbandonandoli alla mercee dei non morti che erano più che intenzionati ad eliminarli. Avery diede un calcio alla moto:
"Maledizione, bisogna buttare l'immondizia alla vecchia maniera." Impugnò le sue due daghe
lanciandole verso una mummia che si era avvicinata un po' troppo a loro mozzandole un braccio e una gamba facendola cadere a terra incapacitata a muoversi agilmente. Guardò poi il suo compagno che sembrava godersi la scena come una commedia teatrale:
"Sua grazia vuole cortesemente darmi una mano?" Accentuando la richiesta fino a farla quasi sembrare un ordine, non sarebbero usciti vivi da quella situazione, però, solo mutilando creature umanoidi, ogni categoria di nemici aveva un propt, un comando che li avrebbe neutralizzati tutti, poteva essere qualsiasi cosa, una trappola, un enigma, una leva, un pulsante nascosto. Le lame tornarono nella mani di Avery e tra un braccio mozzato e l'altro cercava di guardarsi attorno cercando una soluzione al loro problema.