Non contare i giorni, fa che i giorni contino.

- Mini buco nero -

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  1. Jane Shepard
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    Memento audere semper

    Ricorda di osare sempre



    Ab origine

    Non so perché ho deciso di aprire questo topic proprio qui e proprio ora, non ho tempo per fare quasi nulla e lo perdo qui a scrivere cose che nessuno leggerà (hei ti ho visto lettore invisibile! Almeno lascia like così posso capire come si sentono le webstar...), che poi chi dice che sto perdendo tempo in questo modo? Lo decido io come passare le manciate di minuti che l'università e gli impegni non mi portano via, eccheccaspio. In ogni caso, so che ve lo state chiedendo, no, non ho mai studiato latino quindi per eventuali errori e/o imprecisioni porgete le vostre lamentele a Mastro Google che tutto sa e tutto vede.

    Questa dovrebbe essere una sottospecie di presentazione ma non sono molto brava a parlare di me ed è decisamente imbarazzante. Mi sentirei più o meno come ogni primo giorno di ogni ciclo di studi: quando ti dovevi alzare in piedi e presentarti a tutti, senza contare che non bastava il nome e cognome, eh no, puntualmente l'insegnante aggiungeva sempre: "Raccontaci qualcosa di te!" In genere ero quella che ammutoliva per tipo 50 secondi con una faccia da ebete che la metà basta, e come se non bastasse io personalmente godevo dell'attenzione di tutti; sapete il perché? (So che non vi interessa ma lo dico lo stesso tanto da qui non sento i fischi e gli sbadigli che tirate) il mio cognome inizia per BA quindi potete immaginare che data la scarsezza di A in ogni mio dannato anno di studi io fossi sempre la prima a dover sottostare a questa tiritera e una delle poche di cui tutti si ricordavano sempre. Quindi no, niente presentazioni, mi conoscerete percorrendo con me la lunga strada to boldly go where no man has gone before ("fino ad arrivare laddove nessun uomo è mai giunto prima" - traduzione per coloro che non hanno mai avuto il piacere di vedere questa serie in lingua originale).

    Questo "miniblog", chiamiamolo così, in realtà sarà un vero e proprio buco nero dove finiranno tutte le cose che voglio far vedere ma non metto sui social perché non mi sento abbastanza brava da poterle mostrare al pubblico ma non solo (oh no, non sono finiti i vostri guai!), poterei postare foto di vacanze in posti dimenticati da Dio oppure racconti, pensieri, frasi o immagini che mi piacciono così tanto da volerle tenere da qualche parte, infine credo che potrei parlare dei miei interessi e delle uscite per cui ho hype (Bioware sto guardando te). Ergo non so come chiamare questo posto ma, comunque, sarà bello (per me) e interessante (spero) e magari chissà che un giorno ci sia un costruttivo scambio di opinioni quaggiù.





    Ad maiora

    Dove voglio andare? Cosa devo fare? Perchè faccio quello che faccio?

    Sostanzialmente mi sono sempre chiesta che cosa volessi fare nella vita, quando ero bambina sognavo di fare l'architetto (che ironia eh?): costruire case, disegnare ponti e musei erano esperienze che mi sembravano emozionanti, poi ho scoperto il disegno tecnico e i miei buoni propositi sono volati via in men che non si dica. Poi pensavo sarebbe stato bello lavorare con la chimica ma la mia professoressa delle superiori oltre ad essere profondamente ignorante ed impreparata me l'ha fatta detestare e infatti ho dovuto studiarmela da zero per l'esame di inorganica (ma ce l'ho fatta, yay!). Poi ho pensato di lavorare nell'ambito delle nuove tecnologia per semplificare la vita della gente (che nobile ideale) ma non mi piaceva avere solo una triennale come termine obbligatorio del percorso quindi ho scartato quella strada. Sono giunta infine ad una sola conclusione: ingegneria. Una decisione che ha spiazzato molti, non perché non fossi portata per le materie scientifiche ma perché tutti quelli che frequentavano, o hanno frequentato, quei corsi ne sono usciti zoppicando (se sono stati fortunati) eppure io volevo provarci, sentivo che era la mia strada, era qualcosa di difficile, certo, ma che avrebbe portato freschezza nella mia vita. Ero piena di aspettative e speranze, non so perché ma credevo che vercata la soglia dell'università mi sarei sentita istantaneamente grande, più responsabile e adulta ma, alla fine, non accadde nulla di tutto ciò: il cambiamento è graduale. Ci ho messo circa un semestre per capire come sopravvivere poi diciamo che, nonostante le fatiche, la salita si è un po' appianata. Passare il mio primo esame "difficile" è stato come riprendere ossigeno dopo 11 mesi che trattenevo il respiro: Analisi 2 è stato il mio punto di cuspide (da quel momento ho iniziato a tendere a più infinito!), oltre a giovare alla mia media è stato un toccasana per la mia autostima. Ero davvero convinta di avere sbagliato tutto e, ancora peggio, di aver perso un anno prezioso della mia vita ma mi sbagliavo (per fortuna!), da questa esperienza ho capito che sono un germoglio in atto ma un albero in potenza, non si sa di cosa, credo che solo il tempo saprà darmi la risposta ma ora sono più che mai certa che posso fare cose che a tanti sembrano impossibili (o quantomeno difficili...), cose che prima non credevo fattibili. Forse mi sono abbattuta perché non ero abituata ai fallimenti: non ho mai fatto un esame di riparazione e men che meno sono stata bocciata quindi quando mi è arrivata la trambata in faccia non mi sono nemmeno accorta di cosa fosse fino al momento in cui l'ho ricevuta.
    In fondo meglio così, non è certo avendo la vita facile che si cresce. Fa tutto parte del pacchetto e, come dice sempre mia madre: "tutto ciò che fai torna, anche in forme diverse, ma torna sempre." (Perchè lei quando è iniziata ad andare di moda la parola "Karma" stava ancora cercando di capire come si accendeva un PC).

    E questo è tutto per oggi, spero di non avervi tediati ma mi sembrava giusto iniziare con qualcosa che profumava molto di Settembre e dato che ormai siamo in ballo è ora di ballare (Fisica 1 mi osserva insistentemente). Sotto trovate qualche link carino se avete qualche minuto da perdere in cavolate.

    Al prossimo aggiornamento!





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    Data mi ha dato il permesso di fare una roba del genere, non temete sono legale.

     
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  2. Jane Shepard
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    Perfer et obdura

    Sopporta e persevera



    Ab origine

    Ultimamente mi sto accorgendo che mi sento sempre più toccata da quello che accade attorno a me, è come se di anno in anno invece che inasprirmi divento sempre più sensibile. E' buffo che per canzoni per cui prima provavo il semplice piacere dell'ascoltare ora mi vengano gli occhi lucidi e il groppo alla gola, forse perchè non avevo mai capito cosa volesse dire ascoltare prima d'ora. Avevo sempre e solo sentito, visto, intuito, ciò che ci circonda è così bello che a volte non ce ne rendiamo conto, lo diamo per scontato e non ci accorgiamo nemmeno quando lentamente questo bello si sta sgretolando un pezzo dopo l'altro. La natura sempre più instabile, i ghiacci che si sciolgono, le specie si estinguono, le opere d'arte si decompongono e noi rimaniamo a guardare tutto questo da lontano, come spettatori intoccabili ma intaccati dall'indifferenza.

    Quello che più mi ha colpito nell'ultima settimana è stata l'indifferenza verso il prossimo, troppe volte non si ha il coraggio di prendere una posizione, di rimanere nel nostro cono d'ombra pur di stare tranquilli e non avere problemi. La vita è fin troppo complicata per risolvere anche quelli degli altri, no? Anche se a volte basterebbe così poco per aiutare, una parola, una pacca sulla spalla, un passo verso quello che riteniamo giusto. Forse è un'utopia ma sarebbe davvero bello se avessimo un po' più di coraggio, un po' più di quella forza interiore che ci fa superare la paura del giudizio altrui o il rischio di metterci nei guai per "colpa" di un ideale. Il fidanzato di un mio amico è stato pestato in pieno giorno in centro a Milano senza che nessuno facesse nulla, nessuno ha alzato un dito o ha proferito parola per evitare che gli venisse fatto del male. Quando l'ho saputo mi si è stretto il cuore, non era una delle solite notizie che passano al telegiornale, era qualcosa di vero e tangibile, una di quelle cose che dici "poverino" non tanto perchè ti dispiace ma perchè non è socialmente accettato un fatto del genere, questa volta invece no, provavo un senso di sconforto autentico che mi faceva tremare la mani dalla rabbia. Se fossimo un paese civile come ci piace tanto descriverci non ci sarebbero ragazzi con una frattura alla mascella perchè sono loro stessi, non ci sarebbe il problema dell'immigrazione perchè in un paese civile ci si mette al tavolo e si discute delle problematiche e si fanno rispettare le leggi. Ma perchè in alto facciano davvero ciò che devono il cambiamento deve partire dal basso, e non si deve essere paladini della giustizia per cambiare le cose, basta così poco. Un passo avanti e un po' i coraggio per vincere l'indifferenza di gregge, perchè è facile lamentarsi di qualcosa che non va ma è ben più difficile rimboccarsi le maniche e fare davvero qualcosa di buono.




    Ad maiora

    Dopo avervi ucciso con il mattone soprastante passiamo al lato più cazzaro di questo post (perchè l'equilibrio deve sempre essere onnipresente), vi informo anzitutto che ho passato Fisica 1 (Oltre ogni previsione) e mi sono iscritta alla mia vecchia società sportiva. E' una storia lunga e travagliata quindi sarò brave: mi sono iscritta a 7 anni a pallavolo nella società A poi verso i 15/16 la squadra era composta in parte da gente che si impegnava e in parte da teste di rapanello, per cui le vittorie si potevano contare sulle dita di una mano alche i capoccia hanno deciso che eravamo bruciate come squadra e hanno iniziato a trattarci come iscritte di terz'ordine quindi io, che sono una che se la prende facilmente, ho deciso di cambiare squadra iscrivendomi alla società B ma poi per altri casini con allenatori idioti e compagne menose me ne sono andata anche da quest'ultima per tornare di nuovo ad A non perché volessi veramente ritornare ma perché non avevo molte alternative sportive vicino a casa quindi eccomi qui nell'Open misto che mi barcameno tra gli ultra trentenni (che tra l'altro mi fanno sentire una cacchina perché non sono mai stanchi) tra schiacciate imprendibili, muri impenetrabili e reti fuori dalla mia portata. Alla fine a questa età si gioca per muoversi e per divertirsi più che per essere campioni, certo che fa piacere vincere però a me personalmente interessa giocare; trovo che sia fin troppo pesane la vita di per se per farsi il fegato amaro per una partita persa e affini.

    Una cosa interessante che sta caratterizzando questo periodo è la miriade di impegni che sono spuntati in agenda come funghi tanto che devo programmare un weekend da qualche parte con almeno due mesi di anticipo perché gli altri giorni sono tutti occupati: la festa di quello, la cresima di quell'altro, l'incontro giovani, la riunione dei collaboratori, lo studio sempre onnipresente... Non dico che non mi piaccia essere sempre occupata però ogni tanto vorrei passare un po' di tempo comodamente svaccata sul divano (non chiedo molto!).

    Anche se sono in ritardo di qualche giorno buon inizio di Autunno a tutti voi cari ghost readers (probabilmente più ghost che readers), l'autunno è la mia stagione preferita (insieme all'inverno) anche se ultimamente mi sembra più giugno che settembre viste le temperature... spero di non avervi annoiati con la mia mirabolante e avventurosa vita.

    Al prossimo aggiornamento!




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  3. Jane Shepard
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    Auctor opus laudat

    Ognuno loda la propria opera



    AB ORIGINE
    Oggi vorrei parlare di qualcosa di scientifico, non una di quelle solite pappardelle del perchè il π sia un numero irrezione o il perchè la serie di Fibonacci riassuma qualsiasi forma o grandezza esistente in natura. Lascorsa settimana mi sono imbattuta in una cosa veramente interessante, stavo sfogliando le storie instagram dello spotted della mia università quando, tra la marea di boiate, un video desta la mia attenzione. Nella sede distaccata (ovviamente non la mia) si stava svolgendo una sottospecie "fiera" (a cui se non sbaglio ha anche partecipato close up engeneering) dove si avvicinavano bambini e adulti al mondo della scienza mostrando fenomeni particolari, strani e che vanno contro il senso comune. Uno di questi esperimenti prevedeva amido di mais ed acqua, due sostanze molto semplici che si trovano sugli scaffali di ogni supermercato ma che se unite in giuste quantità danno via a quello che viene chiamato Fluido non Newtoniano, questo perchè? Bhe, ovvio, non risponde alle leggi di Newton. No. E' facile farsi trarre in inganno, questi fluidi seguono pedissequamente le leggi della meccanica classica e vengono chiamati anche fluidi amorfi, sostanzialmente, cosa hanno di strano questi fluidi? La viscosità. Si ok ma cos'è la viscosità? La viscosità è una grandezza fisica che misura la resistenza di un fluido allo scorrimento, legata strettamente all'attrito avrà un valore tanto più alto quanta più fatica si farà a "navigarci" all'interno. Il miele, ad esempio, ha una viscosità molto più elevanta della semplice acqua. Ma tornando a noi, i nostri cari fluidi non netoniani hanno viscosità variabile a seconda dello sforzo applicato perpendicolarmente alla loro superficie (tecnicamente tradotto come "sforzo di taglio").

    Mi sono appassionata molto e ho deciso di documentarmi perchè sapevo della loro esistenza ma non li avevo mai visti in azione, non entrerò nei particolari, vi basti sapere che è possibile correre (non camminare!) su una piscina di maizena (mais + acqua) senza riscontrare minimamente tracce della sostanza sulle vostre scarpe. Potete anche vedere delle onde sonore (sono visibili solo le onde stazionarie, non tutte, a causa delle frequenze troppo alte o troppo basse che il fluido non rileva) se avete un amplificatore o uno stereo abbastanza potente.
    La maizena non è l'unica sostanza che adotta questo comportamento, anzi, siamo pieni di casi pratici, avete presente le salse che ci piace tanto mettere sulle patatine fritte? Se colpisco il fondo del contenitore della maionese essa si muoverà perché abbiamo fatto variare la sua densità applicando una forza abbastanza elevata da farle accusare il colpo, in maniera uguale e contraria alla maizena se sottoposta a uno sforzo elevato al taglio la maionese si fa più liquida e quindi liquida di scorrere fino alle nostre patatine. I giubbotti antiproiettile seguono lo stesso principio indurendosi quando accusano un impulso elevato concentrato in un unico punto, ovviamente questo rende questo tipo di materiali pessime materie prime nella produzione di proiettili invece. Le bombolette spray, il dentifricio, alcune cover per telefonini, i rattoppi sul manto stradale. Si può dire che se la spada nella roccia fosse stata la spada "nella maizena credo che nemmeno il cavaliere più forte sarebbe stato in grado di estrarla dal momento che se accusasse un grande sforzo il fluido si serrerebbe sulla lama deformandosi pur di non lasciarla.

    Che cosa incredibilmente interessante è la scienza.




    AD MAIORA
    Ripensare al momento in cui ho visto quel video mi fa spuntare il sorriso, da molto tempo non provavo uno stupore autentico e sincero, mi sono davvero fermata davanti allo schermo e ho detto ad alta voce "wow, che figata." Non mi capita spesso, non perchè io non sia interessata a scoprire cose nuove ma perchè sono sempre presa da tante altre piccole grandi cose che spesso ci rubano momenti come quello, se sommiamo tanti piccoli stupori possiamo capire davvero come e perchè i premi nobel sono riusciti a fare quello che hanno fatto. Il perchè Einsten ha formulato la teoria della relatività, come Marconi abbia inventato il telefono, perchè Eulero ha introdotto la notazione complessa esponenziale e mille altre piccole grandi scoperte senza le quali però non poteremmo più vivere. Non è la fama, non sono i soldi ma semplicemente quella lampadina che si accende davanti a un "wow, che figata" pulito e sincero, scoprire di essere fragili in qualche ambito, che non sappiamo tutto quello che c'è da sapere. Siamo tutti in grado si stupirci, il loro passo in più è stato chiedersi il perchè del loro stupore, il perchè avvenisse proprio quella cosa lì, in quel preciso istante e in quello specifico modo. Non diventeremo tutti premo nobel ma finchè conserveremo la capacità di stupirci avremo sempre una speranza nel progresso e nel futuro. Non sono una radicale progressista ma sono sicuramente favorevole all'evoluzione umana, che sia mai che qualcuno inventi un apparecchio da attaccare al cervello come una memory card e scaricare tutti i dati al suo interno nella nostra memoria. Almeno non dovrei fare la fatica di studiare. Si, sono estremamente pigra ma anche curiosa, le due cose sembrano andare in conflitto ma in realtà quando provo interesse non sento quella vocina che mi dice "ma cosa te ne frega, vai a svaccarti sul divano ingozzandoti di pizza e gelato".

    "Come rovinare un pensiero profondo in tre semplici frasi" written by Jane Shepard, tradotto in 394 lingue (roba che Harry Potter levati) da domani in tutte le librerei del mondo. Ringrazio chiunque abbia avuto la forza di leggere fin qui, quindi miei cari (2) lettori vi mando un bacetto affettoso e

    Al prossimo aggiornamento!




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2 replies since 3/9/2018, 20:31   66 views
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