Missione Mercenari N°4

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  1. pearloflight
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    l dubbio che Sophie non la stesse realmente ascoltando era lecito, un po' per lo sguardo impenetrabile dell'androide, un po' per il suo modo quasi meccanico di fare una pausa prima di esprimere un pensiero o un concetto, o mentre la ascoltava. Poi però iniziò a parlare, e questo sembrò rincuorare la detective; restò con la spalla appoggiata al vetro tinto di neon blu e fucsia, ma lo sguardo si fece più interessato e acceso.
    "Quando una persona come Daddy promette cose del genere è piuttosto ovvio che dica palle" annuì piano, lanciando uno sguardo verso la porta, quasi ad accertarsi che l'uomo - o la bestia - in questione non fosse nei paraggi.
    "Quello che mi lascia perplessa è il fatto che foste tutti consapevoli del fatto che ci sarebbero state ripercussioni... Eppure Mike ha agito comunque" ragionò a voce alta, cercando di portare Sophie a unirsi al suo punto di vista, risvegliando in lei una qualche sorta di pensiero diverso da quello meccanico di un androide di qualità non particolarmente alta.
    Era strano quanto Mike si fosse comportato da umano, e quanto invece questa stripper fosse fredda nel parlare di emozioni.
    "Mike era un modello assegnato al Jack it Off come te, o aveva un passato legato a un altro posto, altre persone? Sai qualcosa, Sophie?" le chiese, intrecciando le braccia sotto al seno e staccandosi dal vetro, mordendosi distrattamente l'interno della guancia destra, ascoltando l'ultimo ragionamento dell'androide e ricambiandone lo sguardo, studiandolo per qualche istante.
    "Pensi che Mike abbia preso i soldi e li abbia direttamente lasciati qui nel locale, Sophie? E' plausibile?" le domandò ancora, avvicinandosi a lei di un passo. "Hai visto girare una borsa blu negli ultimi giorni? Hai visto Mike dirigersi più spesso del solito in una stanza o un punto preciso del locale? Scommetto che non ti sfuggono i dettagli, sei un androide, dopotutto" continuò, cercando di includerla nel ragionamento, di far scattare qualcosa in lei: se Mike le si era avvicinato ci doveva pur essere un motivo, giusto?
    "So che sei un androide, che come hai detto non dovreste provare emozioni e cose del genere, ma se Mike ha rubato quei soldi, odiava questo posto e ha cercato di scappare, forse qualche emozione la provava... Mettiamo che tu sia Mike" si avvicinò di un altro passo, cercando nello sguardo di Sophie quel barlume di umanità e curiosità che aveva scorto prima. "Mettiamo che odi questo posto, che decidi di scappare, come farebbe un umano... Ma mettiamo anche che sei consapevole del fatto di questa è casa tua, e che non potrai andare lontano. Cosa fai? Provi ad aiutare i tuoi simili, nascondendo qui i soldi per loro in modo che possano riuscire in quello in cui tu hai fallito?" parlò piano, dando il tempo all'androide di elaborare quei concetti sicuramente troppo umani per lei, ma cercò di aggrapparsi all'idea che Mike fosse in qualche modo legato a Sophie e che lei, in qualche modo, potesse sapere qualcosa.

    Max Meyer

    umana, mercenaria

    [x] scheda - [x] memo - starring: natalie portman
    code role © Akicch; - NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
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  2. Data.
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    ezgif_12


    Missione: trovare i soldi rubati dall'ufficio di Mr Daddy



    Bonus post: 13

    Sphie inclina leggermente la testa di lato, un dettaglio che mette in risalto i suoi occhi luminescenti e gli zigomi alti, è una tipica posa di riflessione studiata per farla apparire quasi umana ma il fatto che si dondoli appena denuncia anche l'intento di seduzione. "No, non ho alcuna informazione in memoria riguardo il passato di Mike, la sua esistenza iniziava e finiva qui per quanto ne so io. Chi potrebbe saperlo è Dallas, Butterscotch come l'ha chiamata Daddy, lei sa tutto di tutti, ma io credo che molte delle cose che dica siano del tutto inventate, come fanno tutti d'altronde, ma cosa ne posso sapere io, sono solo un androide", per un attimo sembra che ci sia un tono indispettito nella sua voce, ma così com'è venuto scompare nella sua espressione quasi del tutto amimica. "Non so dove abbia lasciato i solid, non so nemmeno cosa pensasse di farci visto che come ha detto lei non sarebbe andato lontano. Inoltre un androide non ha bisogno di soldi, non mangiamo, non beviamo, non dormiamo, o almeno non nel modo in cui lo intendete voi. Non c'è bisogno che le dica cosa vuol dire invece avere dei soldi per gli umani". Finge ancora una volta di riflettere, è una pausa che dura poco meno di un secondo "Si, ho visto una borsa blu, nell'armadietto di Dallas" conferma con la sua solita voce morbida, ma monocorde. "Mi chiede qualcosa che va al di là delle mie capacità. Io non odio questo posto, nè ho le capacità di immaginare di farlo, io in effetti non provo alcun sentimento verso questo posto, è il mio incarico, il mio.. lavoro, quello che lei definirebbe il mio destino. Non ho alcuna intenzione di rubare nulla a Mr Daddy, nè di nascondergli qualcosa, altrimenti il mio destino sarebbe quello di essere spenta per sempre."

     
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  3. pearloflight
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    EWDtfBf
    P
    arlare con Sophie e cercare di cavarle fuori dalla bocca qualche affermazione umana era una missione difficile, e soprattutto non era la missione per la quale si trovava lì. Quelle luci folli iniziavano a darle fastidio, come la musica alta, il ritmo sfrenato, l'idea che ogni notte quel posto si riempisse di gente con la quale non voleva avere davvero nulla a che fare.
    Sospirò, massaggiandosi una tempia e annuendo all'espressione dell'androide. "D'accordo, Sophie. Dici che Dallas dice un sacco di stronzate, e visto che sei un'androide, sicuramente sai anche suggerirmi quali sono i comportamenti tipici che assume quando sta mentendo. Avrai notato qualche dettaglio che si ripete quando sta raccontando cazzate, no? Lo sfarfallare delle ciglia, l'incrociarsi delle braccia sul petto, cose del genere? Mi aiuteresti molto" afferma, allontanando la mano dalla tempia solo per scostarsi i capelli dal volto, facendoli scivolare all'indietro sulla nuca, scoprendo la fronte, corrugata per la concentrazione mentre l'altra ammette di aver visto una borsa blu nell'armadietto di Dallas.
    Era pur sempre un'informazione potenzialmente utile, e giusta.
    "Dove sono i vostri armadietti, e come li distinguo? Ci sono i vostri nomi scritti sopra? Sai se Daddy li ha perquisiti?" pose le domande con calma, con fare metodico, ma deciso, tipico di chi è paziente, ma non ha tempo da perdere in ogni caso e freme per arrivare al sodo.
    "Tu non hai motivo di voler tradire Daddy, ma evidentemente Mike un motivo ce l'aveva. Butterscotch... Dallas, pensi che lei un motivo ce l'abbia?" incalzò, lanciando un'occhiata verso la porta. Meno doveva avere a che fare con il padrone di casa, meglio era. Avrebbe cercato di sfruttare al massimo il tempo che aveva a sua disposizione in solitaria lì dentro.
    "Quanto tempo fa hai visto la borsa blu nell'armadietto di Dallas?" andò avanti, ovviamente dando il tempo all'androide di rispondere a ogni sua domanda e prendendosi a sua volta qualche istante necessario a riflettere sulle informazioni potenzialmente utili che riceveva.
    Una volta ottenute, avrebbe chiesto a Sophie di indicarle qual'era la porta per la stanza di Butterscotch e nel tragitto avrebbe chiesto a Lucas, rapidamente, se avesse potuto inviarle o meno informazioni su questa tizia, anche blande: qualsiasi cosa che avesse potuto semplificarle la vita nell'interrogarla.


    Max Meyer

    umana, mercenaria

    [x] scheda - [x] memo - starring: natalie portman
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17 replies since 19/10/2018, 14:09   670 views
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